La mostra in corso alla Galleria Blu di Milano è intitolata I traditori del segno e presenta i raffinatissimi lavori di Vincenzo Agnetti, Gianfranco Baruchello, Claudio Costa, Vincenzo Ferrari e Ray Johnson. Dal 1957 la galleria Blu espone artisti delle avanguardie storiche (nel 1959 presentò Alberto Burri in esclusiva mondiale) e nel nuovo millennio prosegue la ricerca su quegli autori degli anni sessanta e settanta che hanno aperto la strada alla sperimentazione di nuove tecniche e linguaggi. La mostra in corso, intitolata I traditori del segno, presenta raffinatissimi lavori concettuali che indagano forme di linguaggio “altre”, al di là della parola e attraverso una comunicazione verbo/visuale. In questo contesto non poteva mancare Vincenzo Agnetti (1926-1981), poeta e artista che esordì nell’ambito di Azimuth, rivista e galleria fondata da Piero Manzoni e Enrico Castellani, il quale scompone l’oggetto quadro portandolo fuori dalle tradizionali possibilità espressive. Il suo celebre enunciato
Quello che ho fatto l’ho dimenticato a memoria
potrebbe essere la sintesi paradossale di una poetica radicale, contro la pittura e la scultura, che gioca sul vuoto, sulle assenze e sulle dimenticanze volute, in cui il pensiero si fa espressione del processo artistico. Di Agnetti l’opera su fondo nero pece che rappresenta una esile parabola bianca a forma di “U”, in cui compare la scritta
Dimensione è mente che si sposta
è un caso esemplare: l’idea non basta, occorre superala per tradurla in un dispositivo visivo efficace.
Sempre intorno a sconfinamenti del linguaggio, cercate le teche strepitose di Gianfranco Baruchello (1924), poliedrico artista di spirito duchampiano, quest’anno invitato al Padiglione Italia e ai Giardini della 55°Biennale d’Arte di Venezia e sostenitore dell’idea che l’arte è una forma di fede capace di trascendere il significato degli oggetti e delle attività di tutti i giorni. Non perdetevi le opere di Claudio Costa (1942-1995), riconoscibile per teche di reperti agricoli, artista antropologo del contemporaneo noto per opere e installazioni da interpretare come enciclopedie della preistoria: Costa con la galleria Blu ha esposto in diverse occasioni e la sua produzione si caratterizza per una serie di oggetti e assemblaggi di materiali prelevati dalla realtà in bilico tra ready/made e arte povera, con un obiettivo inventariale concettuale di taglio classificatorio di “cose” che nel tempo assumono diversi significati.
Vincenzo Ferrari (1940) si fa notare invece con campionari di segni che simulano una scrittura con tasselli di colore, false didascalie, segnali e figure disposti in modo lineare, invitando a riflessioni sulla corrispondenza tra il gesto e il senso dell’opera. La mostra vale una visita anche solo per riscoprire l’esuberanza creativa di Ray Johnson (1927-1995), esponente del movimento Fluxus e fondatore della mail art, che ha sperimentato forme di scambio e di comunicazione artistica in maniera ludica e creativa, sfruttando la rete postale con l’intento di scavalcare il paludato sistema dell’arte e il circuito di gallerie e critici prezzolati. Il poliedrico e inclassificabile artista americano ha portato agli estremi il tradimento del segno attraverso un nuovo sistema dell’arte, libero da condizionamenti commerciali e stili, distinguendosi per un “marchio” che ricorda vagamente un coniglietto con quattro protuberanze presente su tutta la sua sterminata corrispondenza inviata da un capo all’altro del mondo.
La galleria Blu, gestita da Luca Palazzoli e dal figlio Daniele, va tenuta d’occhio e frequentata, perché nel panorama milanese e salottiero di troppe e prevedibili mostre spesso vacue, essa assume un ruolo culturale proponendo non solo arte come pensiero e visioni che evocano frammenti di una realtà sfaccettata e inafferrabile, ma anche (come in questo caso specifico) una riflessione critica sulle avanguardie storiche in relazione alla contemporaneità.
Vincenzo Agnetti, Gianfranco Baruchello, Claudio Costa, Vincenzo Ferrari, Ray Johnson | Traditori del segno
Galleria Blu
via Senato 18, Milano
galleriablu@fastwebnet.it
www.galleriablu.com
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