ARTICOLO PUBBLICATO SU IL GIORNALE OFF
Alchimia e misticismo fanno parte integrante della produzione di Lara Martinato, ma forse non siete ancora a conoscenza del fatto che si è arricchita di ulteriori suggestioni. Ecco perché siamo andati a trovarla nel suo studio milanese.
Lara, ci spieghi come coesistono nella tua pittura gli alchimisti e i samurai?
Coesistono come la morte e la rinascita, cioè come un passaggio di stato. Per il samurai la vita è attesa della morte: è un semplice passaggio, come il fiore del ciliegio, che muore in un giorno. Anche l’alchimista vive per la morte e per la rinascita. Non a caso ho tatuato sul corpo dell’androgino samurai il cinquantesimo emblema dell’Atalanta Fugiens, cioè il drago che bacia la donna nella tomba, che sta a simbolizzare la morte e la rinascita e che è tatuato sulla maggior parte dei corpi alchemici che dipingo.
Hai visto il film “Ghost Dog il codice del samurai“?
No
Male. Rimedia al più presto. E quando, come un Rōnin, perderai il tuo padrone, cosa farai?
Mi suiciderò con una dose tripla di oppio, ma spero di non perderlo mai, perché il mio signore è qualcuno che ancora non ho incontrato, quindi magari farò in tempo a vederlo in questa vita! Se avessi un padrone, combatterei fino alla morte per lui, per il mio signore. Il mio è sicuramente nell’altra dimensione, perché in questa vita non ho padroni o signori. Ma, come ben sai, questa vita è solo un passaggio: il mio signore sta nell’altra dimensione, ecco perché mi suiciderò per raggiungerlo! Scherzo. Il suicidio è un atto d’onore…
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