Torna la Cultura d’Avanguardia. Liberiamo i talenti dalla solitudine

0 Posted by - May 17, 2016 - Approfondimenti

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“Avanguardia”. Dovevamo esser già adulti agli albori del Novecento, per poter masticare questa parola: la musica, le arti visuali, la letteratura, il cinema, la politica. Poi l’abbiamo rimessa nella cassetta degli attrezzi, forse senza nemmeno l’aspettativa di riprenderla mano. E invece. Torna la Cultura d’Avanguardia. Liberiamo i talenti dalla solitudine” è il manifesto programmatico della tavola rotonda dello scorso sabato 14 maggio al Teatro Franco Parenti in cui Stefano Parisi, candidato sindaco di Milano, ha parlato di cultura e progetti per far tornare Milano la città delle avanguardie. A partire dal basso. Numerosi gli ospiti e i relatori invitati, da Andrée Ruth Shammah e Corrado Passera al presidente della Triennale Claudio De Albertis, passando attraverso i vari settori della creatività come il designer Duilio Forte, il collezionista Giuseppe Iannaccone, l’architetto Pierluigi Nicolin, il critico d’arte Stefano Pirovano e il critico cinematografico Pino Farinotti, per una pluralità di contributi di fattività all’intento programmatico di un candidato sindaco che si appresta, magari tra poche settimane, al governo della città  per costruire, insieme ai diversi animal spirits della creatività, una politica e una cultura liberale.

Una tavola rotonda che non ha significato necessariamente adesione politica, ma presenza matura e laica, in una dimensione più profonda di una “semplice” campagna elettorale, aperta a contributi trasversali per un confronto, senza fanatismi e partigianerie, sull’impostazione del problema cultura. Lavorare nella cultura significa cambiare la logica del lavoro nelle istituzioni pubbliche,  liberandole dagli interessi politici per dare spazio all’attività di manager bravi che sappiano fare il mestiere fuori dalla logica dell’appartenenza politica.

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