SoundNoSound

0 Posted by - July 8, 2016 - Kritika segnala
Fano Jazz Network presenta SoundNoSound
la doppia personale di Alessio de Girolamo e Giovanni Gaggia

 
Fano Jazz Network presenta SoundNoSound la doppia personale di Alessio de Girolamo e Giovanni Gaggia, a cura di Milena Becci. È l’unico evento della seconda edizione del progetto ARTE & JAZZ nato nell’ambito del Festival Fano Jazz by The Sea 2016, manifestazione organizzata da Fano Jazz Network e giunta alla XXIV edizione, con la direzione artistica di Adriano Pedini. Nella prima edizione la mostra fotografica Toccata e Fuga di Michele Alberto Sereni al Museo Archeologico del Palazzo Malatestiano, e Improvvisazioni disegnate di Mauro Chiappa, nel Foyer del Teatro della Fortuna di Fano.

La mostra inaugurerà venerdì 15 luglio 2016 alle ore 19 presso Palazzo Bracci Pagani (piano sotterraneo) di recente restaurato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Uno dei principali appuntamenti jazzistici italiani si apre alle arti visive.

SoundNoSound nasce da un profondo dialogo tra i due artisti ed è il punto d’incontro tra due poetiche accomunate da una visione verticale della vita che in questo progetto diventa suono. La genesi della ricerca è tuttavia differente, quella di Gaggia parte dal significato della memoria e dal suo imprimersi nell’arte come nella vita delle persone, quella di de Girolamo diventa individuazione di affinità elettive fra chimica e musica. La mostra è la realizzazione di un dialogo, le cui opere, riflettendosi l’un l’altra, sperimentano una compenetrazione lirica, generando un nuovo ed unico suono.

Giovanni Gaggia porta a SoundNoSound un lavoro che ha 6 anni di sedimentazione e stratificazioni e che nasce col nome Ali Squamose dopo la visita al Museo per la Memoria di Ustica ed in particolare dopo avere visto l’installazione di Christian Boltanski. Il risultato è un’opera che oggi si compone di tre elementi: la registrazione del confronto pubblico che si è svolto in occasione della personale palermitana dell’artista nel quale Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, conferma l’importanza dell’arte nella tragica vicenda; di un suono di una goccia d’acqua che cade costantemente e ritmicamente creando uno stato d’animo di sospensione e da un arazzo realizzato con due tessuti di colore grigio sul quale compare una frase ricamata che la stessa Daria Bonfietti disse a Gaggia al museo di Bologna di fronte all’aereo: “QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE”, che diviene il titolo dell’opera.

NN nomen nescio (non conosco nome) è il progetto in mostra di Alessio de Girolamo, è nato dall’intuizione di strane coincidenze inerenti due super sistemi, il modello atomico di Bohr e il pianoforte a 97 tasti della casa austriaca Bösendorfer concepito da Federico Busoni. “NN” è una sigla inventata per un ipotetico elemento collocato simbolicamente dall’artista nella posizione n°138 (impossibile per il premio Nobel) della tavola periodica, mentre nel sistema musicale rappresenta la nota oltre il limite di senso per la tradizione, un ultrasuono sancito dal confronto tra i due massimi sistemi. Da questo studio è nato un altro sistema che costituisce l’impianto ibrido tra scienza e musica a cui l’artista si ispira per la composizione musicale. Il lavoro e la lunga ricerca che sono esplicati nelle tavole tecniche realizzate su tela e nel diapason accordato sulla frequenza limite, rappresenteranno il risultato visibile ed udibile della sperimentazione dell’artista.

SoundNoSound è organizzata da Fano Jazz Network, con il coordinamento di Michele Alberto Sereni, il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, di a,m,o – arte Marche oltre e di AleArt Progetti d’Immagine. Sarà visitabile ad ingresso libero fino al 3 agosto 2016, tutti i giorni ore 18-21. Chiusa lunedì 18 luglio.

Alessio de Girolamo nasce a Sanremo nel 1980. Muove i primi passi con la musica grazie ad un antico pianoforte di famiglia con cui instaura un’intesa prodigiosa senza alcun supporto teorico. Negli anni del liceo classico sviluppa interesse anche per altre discipline come il linguaggio cinematografico e la pittura. Dal 2000 frequenta il D.A.M.S. e inizia con le prime performance di pittura che saranno una costante per i successivi 10 anni. Si laurea nel 2004 e comincia a viaggiare tra Francia, Spagna e Germania, vivendo da outsider. Nel 2010 si trasferisce per 2 anni a Berlino dove ha un’intensa e produttiva attività pittorica che veicola presso campus universitari, il museo della Ex-Stasi, associazioni e privati collezionisti attraverso frequenti home exhibitions. A ottobre 2012 partecipa con una video al progetto di residenza artistica MadeinFilandia. Qui resta a vivere, lavorare e a sviluppare progetti fino alla fine del 2015, anno in cui si dedica al suono dopo una lunga ricerca su analogie e affinità che governano chimica e musica. Dal 2016 si trasferisce a Milano dove la sua attività si concentra sul suono e le immagini ad esso connesse, come allegoria di massimi sistemi.

Giovanni Gaggia nasce a Pergola (PU) nel 1977 dove attualmente vive e lavora. Nel 2008 fonda Sponge ArteContemporanea assumendone la direzione artistica. L’opera di Giovanni Gaggia è fondamentalmente ricerca d’equilibrio fra azione performativa disegno e ricamo. Sono questi i luoghi in cui la sua poetica, sempre e comunque aderente alla fisicità del corpo, è andata definendosi negli anni. Identità, ritualità, sacrificio e condivisione sono gli elementi cardine delle performance, tutte caratterizzate da intense interazioni con l’altro. Tra le sue personali recenti si ricordano: 2015 – Inventarium, GALLLERIAPIU’, Bologna, intexěre tempus, a cura di Diego Sileo, lavatoio di Palazzo Lamperini/ galleria Rossmut, Roma. Inventarium, a cura di Serena Ribaudo, Canto217, Palazzi Costantino / Di Napoli, Palermo. 2014 – Centrum Naturae (doppia personale), a cura di Roberto Paci Dalò, Scalone Vanvitelliano / Chiesa della Maddalena, Pesaro. Nel 2016 viene pubblicato da Maretti Editore il suo libro catalogo Inventarium, a cura di Serena Ribaudo / poesie Davide Quadrio, una meditazione sul senso di memoria.
 

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