Silvia Bächli, classe 1956, artista svizzera già vista al MoMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi, debutta per la prima volta a Milano con una mostra personale nella doppia sede della Galleria di Raffaella Cortese, dove prendono forma disegni di spazi immaginari.
Presso il civico n. 1 della galleria vedrete l’installazione site-specific Hafnargata, composta da una sequenza di fotografie disposte su una struttura lineare bordeaux, realizzate in occasione di un soggiorno di quattro mesi in Islanda nel 2008 con il compagno Enric Hattan, artista svizzero appassionato, come Bächli, di viaggi, luoghi incontaminati e panorami di luce. Esse rappresentano variazioni luministiche stagionali ed evidenziano spazialità profondissime non percepibili al primo sguardo. Sono immagini che colgono squarci luminosi di sky-line rigeneranti dei cieli islandesi, panorami romantici desertici, dove si pensa che anche un fiocco di neve, mentre cade sulla terra, possa fare un rumore assordante. Vedrete quindi immagini scattate da un oblò dell’aereo, cieli grigi invernali e cieli tersi di primavera, tetti di semplicissime case ricoperti da coltri di neve, timidi germogli che incendiano cespugli di verde ricoperti di neve, architetture essenziali con i serramenti colorati di bordeaux, come i piani sui quali poggiano le fotografie.
Nello spazio sotterraneo della galleria, al civico n. 7, sono invece esposte carte di vario formato – disegni e pitture – realizzate ad acquarello, acrilico e inchiostro, che documentano l’abilità di Silvia Bächli nella pratica del disegno, in cui forme lineari, ordinate ma non simmetriche, sembrano scoprire percorsi sconosciuti che seguono la mobilità dello sguardo dell’artista. Le sue linee, decise ma non dense, tirate fino alla massima estensione del braccio, incisive e insieme lievi, trascrivono spostamenti percettivi, divergenze e tensioni orizzontali o verticali sospese nello spazio del foglio privo di gravità, tracciando dimensioni oniriche emerse dal nulla. Usando il corpo e i suoi movimenti come punto di partenza, ogni segno cattura impressioni, spostamenti dello sguardo, dettagli, gesti e strutture che in modo semplice colgono la poetica delle cose e degli spazi quotidiani, con bordi, linee, punti e superfici che rappresentano processi della percezione emotiva dello spazio.
Silvia Bächli – Silvia Bächli and Eric Hattan | Hafnargata Zigzag
Galleria Raffaella Cortese
via Stradella 1 ; via Stradella 7, Milano
info@galleriaraffaellacortese.com
galleriaraffaellacortese.com
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