SEGUI IL TUO DESTINO: MIHAILO KARANOVIC | MIRSAD HERENDA

0 Posted by - March 29, 2016 - Kritika segnala, Recensioni

Le gallerie devono tornare ad essere luoghi di cultura, punti di riferimento per l’estetica e il bello

dice Bianca Maria Rizzi.

Ma anche posti dove incontrare anime eccezionali che altrimenti ci sfuggirebbero, penso io. E’ il 2 marzo, giorno dell’inaugurazione della mostra di Mihailo Karanovic e Mirsad Herenda, due artisti che si sono incontrati per la prima volta quella sera, ma che artisticamente è come se si conoscessero da sempre. Nel 2010 entrambe le loro anime hanno percepito un’energia vitale, un’onda di emozioni e sentimenti che li ha portati a sviluppare lo stesso concept. Eppure non è successo niente di speciale quell’anno, la guerra  è finita, ma entrambi hanno sviluppato l’idea del loro progetto nello stesso momento storico.

Forse quell’idea era nell’aria e loro hanno saputo coglierla, capirla, rappresentarla. La simbiosi è incredibile: chi entra in galleria pensa che le opere siano di un solo autore, ma in realtà si tratta di due artisti, due perfetti sconosciuti, uno serbo l’altro bosniaco, nati in paesi che si sono scontrati ma che hanno anche prodotto la stessa forma di espressione artistica. Gli alberi di Karanovic esplodono e da simbolo della vita diventano simbolo della morte, ma non perdono la loro bellezza. C’è un’estetica della morte, come mi fa notare Xena Zupanic quando mi racconta alcuni dei suoi ricordi di guerra. Le tornano in mente in modo chiaro e distinto gli uomini della sua terra che si vestivano con le camicie bianche e le giacche più belle nell’attesa dei nemici che presto li avrebbero uccisi.

E, una volta esplosi, gli alberi di Karanovic sembrano farsi trasportare dal vento e da una forza che, secondo Herenda è quella del destino. Destino segnato attraverso date che per Karanovic rappresentano i momenti chiave della sua vita, i giorni, i mesi e gli anni che hanno determinato ciò che lui sarebbe diventato. Anche Herenda mi parla di predeterminazione. Il nostro destino è già scritto dal vento che piega gli alberi e ad essi dà forma nelle sue meravigliose sculture.

Ma quanto conta allora la volontà umana in tutto ciò? E cosa succede a chi non segue il suo destino? Sarà infelice, mi risponde. Guardo le sue opere e noto come coesistano e si separino attraverso dei pieni e dei vuoti. Nel pieno della materia il vuoto forma delle croci. Posso farti una domanda? Si certo! Sei credente? Io sono comunista. Amo tutti!

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