RIVOLUZIONE SASSU. EMANUELE BELUFFI INTERVISTA FEDERICO RUI

0 Posted by - October 14, 2012 - Interviste

Federico Rui Arte Contemporanea ha inaugurato il nuovo spazio espositivo in via Turati 38 a Milano con una mostra di Aligi Sassu: Rivoluzione sassu. Le battaglie e i disegni del carcere. In un momento di grave crisi economica, mentre altri chiudono o centellinano le mostre, lui, Federico Rui, apre una nuova galleria. Ne abbiamo parlato col diretto interessato.

Caro Federico, hai inaugurato il tuo nuovo spazio espositivo con una mostra di Aligi Sassu. Vorresti spiegarci le ragioni di questa scelta?

Nel 2012 ricorre il centenario della nascita di Aligi Sassu, artista cui mi sento molto legato da diverso tempo. Sebbene sia stra-conosciuto per i suoi “cavallini” e in generale per la produzione dagli anni Sessanta in poi, reputo che sia stato uno dei più grandi artisti del Novecento italiano e non solo soprattutto per quello che fece prima. Basti pensare che all’età di sedici anni partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia nella Sala dei Futuristi. Tra l’inizio degli Anni Trenta e la metà degli Anni Quaranta diede vita a cicli pittorici ancora da scoprire e studiare attentamente: gli Uomini Rossi, i Ciclisti, i Caffè, le Maison Tellier, oltre a una serie di opere a sfondo politico che pagò anche con un anno e mezzo di carcere per antifascismo. Erano anni in cui era tutt’altro che scontato avere colori e tele per dipingere: per realizzare i Martiri di Piazzale Loreto (1944, Galleria d’Arte Moderna di Roma) dovette dipingere sopra un quadro già finito. In generale vorrei dedicare ogni anno una mostra a un Maestro, proprio perché da una parte non se ne perda la memoria, dall’altra per avere occasione di studiare più da vicino opere che altrimenti sarebbero difficili da vedere.

Le opere in mostra sono tutte di collezioni private e della galleria o ve ne sono alcune provenienti da enti istituzionali?

Le opere, oltre che da collezioni private, provengono dalla Fondazioni Aligi Sassu di Milano, grazie al lavoro della quale è stato possibile pubblicare il Catalogo Generale dell’Opera Dipinta (Electa, 2 volumi. Per un totale di oltre 900 pagine).

Due parole sulla proposta artistica della tua nuova galleria

La galleria è sempre la stessa, è solo lo spazio che è nuovo. Uno spazio nel cuore di Milano, più versatile, adatto ad ospitare mostre sia di pittura che di fotografia. Ho iniziato esattamente dieci anni fa con la galleria Pittura Italiana – quasi venti anni fa, se consideriamo il normale iter da “garzone” in altre gallerie. Esperienza che è durata fino al 2008, quando ho maturato l’idea di intraprendere questo cammino da solo (da solo? In realtà in “team” con gli artisti che rappresento!). La stagione quindi prosegue con Andrea Mariconti (di cui si sta per chiudere una importante personale allo spazio BiPiElle Arte accompagnata da un volume Skira), Enrico Robusti, Kai-Uwe Schulte-Bunert, Gianluca Chiodi, Enrico Savi e Alan Rankle e altre sorprese…

Come ti muoverai? In solitaria o sviluppando progetti anche con partner amici? Ma ci sono, gli “amici”, in questo sistema?

Conoscenti tanti, amici pochi. Uno dei problemi delle gallerie italiane è quello che hanno sempre e solo curato il proprio orticello, vedendo la collaborazione come un limite al proprio raggio d’azione, ma non capendo che questo raggio d’azione è già oltremodo limitato. Ben vengano quindi le collaborazioni, ma con un presupposto fondamentale: la serietà degli artisti, che si concretizza in particolar modo in parità di trattamento e selezione delle opere.

Stiamo attraversando una fase di grave incertezza economica. Come se ne esce? (da galleristi, ma anche da operatori del settore in generale)

Qualità, serietà, continuità. E aggiungerei una parola che sembra a volte dimenticata e a volte utopistica: certezza. Certezza nelle quotazioni, nella selezione delle proposte, nei canali di vendita. Oggi un quadro lo puoi comprare ovunque: dai mercatini alle fiere, da internet alle aste, da chiese sconsacrate a locali affittati temporaneamente. Il compito della galleria è quello di avere una proposta anche culturale, di selezionare (ebbene sì, ahimè), di promuovere e difendere le opere e gli artisti trattati.

Qual è secondo te lo stato attuale dell’arte in Italia? Chi domina il campo? E quali sono secondo te gli scenari futuri?

Lo stato attuale è deprimente. Un continuo nascere di artisti e gallerie: basta avere dei locali e un paio di amici e ci si inventa galleristi! Nessuno domina, se non quei pochi nomi sulla scena da anni, che in realtà, varcato il confine di Chiasso (o del Brennero, dipende dall’autostrada!), nessuno conosce! La cosiddetta crisi deve servire a dare una sforbiciata a tutte quelle attività e proposte inutili o basate su basi poco solide (e non mi riferisco al potere finanziario). Sarà poco piacevole, non è detto che non ci vada di mezzo anche qualcuno che non se lo meriterebbe, ma altrimenti torneremmo alla nostra situazione, all’italiana come al solito (con affetto!)

RIVOLUZIONE SASSU.Le battaglie e i disegni del carcere
catalogo con testo di Flavio Arensi
dal 27/09/2012 al 09/11/2012

FEDERICO RUI ARTE CONTEMPORANEA
via Filippo Turati, 38 – cortile interno
20121 Milano
www.federicorui.com
federico@federicorui.com

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