ARTICOLO PUBBLICATO SU IL GIORNALE OFF
“Archizone“: sembra il titolo di un film di David Cronenberg la personale di Alessandro Busci da Antonia Jannone a Milano, galleria storica (dal 1979) il cui ambito di ricerca è il disegno d’architettura declinato secondo un’espressività libera dagli esiti strettamente funzionali e aperta al suo aspetto puramente lirico e visuale.
E secondo me Cronenberg sceglierebbe con gran fervore proprio un’opera di Alessandro Busci a commento iconografico di un suo ipotetico lungometraggio ambientato in una metropoli bagnata da una pioggia di luce e acciaio e azzerata nei suoi abitanti, una metropoli in cui, a “parlare”, sono i baudrillardiani “non-luoghi” (aeroporti, stazioni ferroviarie e di servizio) e i loro “proprietari” assenti: noi che li ammiriamo.
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