PROGETTO NORD-EST. UN PAESAGGIO DI CONTRADDIZIONI E CONFLITTI

0 Posted by - August 12, 2015 - Kritika segnala, Recensioni

Durante l’inaugurazione del festival F4 / un’idea di Fotografia a Villa Brandolini a Pieve di Soligo nel trevigiano, il visitatore era accolto da un banchetto che distribuiva volantini che proponevano un viaggio alla scoperta delle “bellezze” della Padania tra capannoni e rotonde. L’ironica performance di Filippo Minelli era l’inizio ideale di Progetto Nord-Est, esposizione che presenta alcuni dei più interessanti autori del panorama emergente nazionale nel campo della fotografia italiana che riflettono su dei territori ricchi di contraddizioni.

L’installazione di Minelli che propone una un’ambientazione da ufficio dismesso degli anni Novanta, fa immergere lo spettatore nel paesaggio ibrido della Macroregione, caratterizzato dall’ingombrante presenza di cartelloni pubblicitari, presunti “monumenti”, e da un’accozzaglia di materiali e oggetti collocati lì temporaneamente, ma poi rimasti, e divenuti così simboli indistinti cui ormai l’occhio si è abituato.

Proseguendo, il progetto Indians, realizzato da The Cool Couple e Alberto Sinigaglia, ci pone di fronte ad un singolare scenario: una catasta di bancali fa da base ad una spiaggia in cui svettano i castelli di sabbia, le cui forme richiamano capannoni e prefabbricati, in modo tale da accostare il panorama culturale veneto, fondato sull’imprenditoria e sul lavoro, a quello del Far-West americano.

Francesco Nonino propone invece un’accurata scansione dei luoghi con Habitat: Italy-Slovenia land border crossing (landscan), utilizzando uno strumento che possa registrare nel modo più oggettivo e neutrale possibile il passaggio dell’uomo sul territorio. Un’unica immagine può raccontare molto, fotografando, come se si fosse di fronte ad un reperto archeologico, i resti lasciati dalla presenza umana al confine tra Italia e Slovenia: ecco che si rinvengono scatole di sigarette e ricevute di un rifornimento di benzina.

La sala attigua è occupata da Palma Veneta di Stefano Graziani, il quale focalizza l’attenzione sugli elementi importati che diventano di uso comune: esistono moltissime varietà di palma nel mondo (nessuna delle quali nata di fatto in Veneto), tuttavia la si vede in numerosi giardini della regione, adottata come pianta ornamentale e come simbolo di benessere. Portando a casa un poster di Graziani, la “palma veneta” continua a diffondersi e a perpetuare la sua esotica presenza nelle case degli italiani.

Dal Veneto ci si sposta al Friuli, con Marco Citron e i suoi Magredi: fotografie di grande formato, che restituiscono allo spettatore i segni nascosti della presenza militare in quel territorio durante la Guerra Fredda.

Della stessa regione si occupano anche i The Cool Couple, con Approximation to the west, parlando della Carnia e degli eventi storici a essa collegati per testimoniando la perdita dei punti di riferimento. I due artisti giocano sui doppi sensi delle fotografie proposte, come ad esempio in German reprisal, Forni di Sotto #001, 2014, nel quale possiamo osservare un rogo dalle scoppiettanti faville, che può raffigurare la gioiosa festa del “panevin”, celebrata in occasione dell’Epifania, o costituire un terribile rimando all’epoca nazista.

L’opera che chiude il percorso è Black Flag Revival, realizzata da Ryts Monet, che, servendosi di un obsoleto proiettore, fa scorrere in loop le fotografie delle abitazioni degli imprenditori suicidatisi a causa della crisi economica. In sottofondo si sente una musica di un gruppo del Nord-est che riattualizza i Black Flag, gruppo hardcore-punk californiano degli anni ’80, che urla a squarciagola il disastro sociale in corso. La fragorosa performance dei musicisti è riproposta in una televisione a tubo catodico: vi si può osservare la bandiera italiana tripartita in scala di grigi, che si ritrova, in mostra, esausta, e ormai appoggiata al terreno, quasi fosse lasciata morire.

Giunti alla fine di questo particolare viaggio nel Triveneto, ci si accorge con amarezza del filo conduttore che lega tutta l’esposizione: la storia di un territorio e di un’epoca feriti dalla crisi economica, dalla cattiva edilizia e da progetti incompiuti o male organizzati, che hanno generato un paesaggio e un modo di pensare che non volevamo, ma che ci stiamo abituando a vivere inconsapevolmente, ritenendolo ‘normale’.
 
PROGETTO NORD-EST. UN PAESAGGIO DI CONTRADDIZIONI E CONFLITTI
Marco Citron, Stefano Graziani, Filippo Minelli, Francesco Nonino, Ryts Monet, Alberto Sinigaglia, The Cool Couple

a cura di Carlo Sala

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