A Villa Brandolini, Pieve di Soligo, si svolge la mostra dei finalisti del Premio Francesco Fabbri 2015, curata da Carlo Sala: appena si entra ci si imbatte in un mucchio di fogli accartocciati sulla tonalità dell’azzurro (To Paint a Clear Blue Sky: Attempt n°2 – Mass 2015 di Paolo Bambilla). Le persone ci scherzano su, invitando chi pulisce a portare via la spazzatura, ma se si osserva si nota che i pezzi di carta rappresentano il cielo. Ebbene, non la testa tra le nuvole, ma i piedi tra le nuvole, è questo che ci vogliono comunicare questi artisti? Che non sono degli sprovveduti nel fare ancora arte, ma che la praticano consapevolmente, invitando in modo celato lo spettatore a credere in essa e a ricavarne qualcosa di utile, a porsi domande, a grattare la superficie delle cose per scoprire cosa c’è sotto e non le schedine dei gratta e vinci per guadagnare un milione di euro da spendere in vacanze. La vacanza prendiamocela dalla patina che ci circonda ed entriamo nella realtà, nella verità che ci portano davanti gli artisti.
Emilio Vavarella e Davide Tranchina, i vincitori rispettivamente delle sezioni arte emergente e fotografia contemporanea, ci mostrano in modi differenti cosa sia arte oggi: una mappatura della città di Venezia con testimonianze prese dal vivo (Memoryscapes, 2013-15) o l’illusione di un paesaggio costruito con le ombre di una candela (Dentro la caverna – Orizzonti, 2011-2015. Temi universali come l’amore, la morte e la sofferenza sono trattati dall’emblematico video Jeg Er Enorme Jævler I (live), 2014 di Roberto Fassone, il quale ha ricevuto una menzione per la sezione arte emergente; mentre il mondo celato della droga e delle immagini criptate di internet è affrontato dalla ricerca fotografica di Giorgio Di Noto con The Iceberg – 7g Shatter BHO, 2014, al quale è stata attribuita la menzione di fotografia contemporanea. Altre menzioni di fotografia e arte sono spettate alle opere di Martina della Valle (The post-it book, 2014) e Rachele Maistrello (Senza Titolo #2), 2015, le quali mettono in scena dei corpi occultati da un post-it e da una tenda, mettendo in atto il senso di pudore per la nudità nelle diverse culture da un lato e il senso di libertà e di confidenza reciproca tra coinquilini dall’altro; l’ulteriore video che ha ottenuto la menzione di arte emergente è Cala Paura, 2014 di Gianluca Marinelli, che affronta invece la difficile storia di alcuni pescatori di Polignano, dai quali sgorga una poesia sottile e malinconica. Una realtà filtrata e deformata è rappresentata anche nell’opera Discrasia diurna: un americano, un italiano e un canton tedesco, 2014 di Christian Manuel Zanon, che ha ottenuto il Premio Acquisto Rotary Club di Asolo e Pedemontana del Grappa, opera che, con il suo puzzle scomposto, dà forma ad una composizione perfettamente bilanciata e quasi più gradevole dell’effetto che avrebbe avuto l’immagine originaria, creando nello spettatore un senso di spaesamento dovuto alla scomposizione di immagini a tutti conosciute.
Siamo persone capitate nell’epoca sbagliata, nel posto sbagliato, come ci suggerisce il lavoro di Livia Sperandio (Forma Mentis, 2015) attraverso la sua foto che rappresenta un semplice gioco per bambini nel quale la forma di legno non entra nella fessura giusta, o possiamo ricavarci uno spazio tutto per noi, con i nostri colori e le nostre personali sensazioni, come il particolare paesaggio interiore di Stefano Cescon (Cage, 2015)? Una scelta esclude l’altra, ma c’è chi si oppone a questa legge della natura, come Gianluca Brando, che con la sua scultura Look elsewhere, 2015 cerca di esaltare l’atto dello scarto, inglobando le tracce delle dita nel momento dell’estrazione della materia. Ognuno porta avanti una sua lettura della realtà, accentuando degli aspetti o facendo luce su altri che nessuno nota, ma lasciando sempre libero spazio alla libera interpretazione. E voi, com’è la vostra realtà?
Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee 2015
A cura di Carlo Sala
Villa Brandolini, Pieve di Soligo
Dal 28 novembre al 20 dicembre 2015
Orari: venerdì e sabato: 16-19; domenica:10-12.30/16-19
Info: premio@fondazionefrancescofabbri.it – fondazionefrancescofabbri.it
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