PREMIO FRANCESCO FABBRI PER LE ARTI CONTEMPORANEE 2013

0 Posted by - December 12, 2013 - Kritika segnala, Recensioni

Definirei il Premio Francesco Fabbri una Vivin C  al mal di testa da vernissages boriosi e insignificanti, dai quali si esce il più delle volte con le vesciche ai piedi, la mandibola bloccata dai troppi finti sorrisi e un cruciverba incompiuto perché mancante di risposta affermativa al solito interrogativo d’ordinanza: “È arte?”

Sabato 30 Novembre c’è stata l’inaugurazione della mostra collettiva dei sessanta finalisti della Seconda edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee 2013, in una settecentesca Villa Brandolini, a Pieve di Soligo, a cura di Carlo Sala. Molta l’affluenza e molti i media impiegati dagli artisti, con lavori che spaziavano dalla fotografia alla pittura, dalla sound art alla video art, dalla scultura alle performance artistiche.

Durante la serata sono stati annunciati alla stampa e al pubblico i due vincitori ed i quattro menzionati speciali. Per la sezione “Fotografia Contemporanea” ha vinto Silvia Camporesi con Il bosco bianco (2012), mentre il giovane Luca De Angelis, con il dipinto Esploratori (2013), si è aggiudicato la sezione “Arte Emergente”.

Già vincitrice del Premio Celeste per la fotografia nel 2007 e finalista del Talent Prize nel 2008, Silvia Camporesi sfrutta i linguaggi della fotografia e del video per narrare racconti che traggono ispirazione dalla letteratura, dal mito e dalla vita reale. Il bosco bianco è la traduzione immaginaria di un racconto scritto dal regista Michelangelo Antonioni sulle riprese effettuate per il film Deserto Rosso (1964), noto per la grande sperimentazione cromatica. Durante le riprese del film furono tinti di bianco i tronchi di una pineta, ma dopo 48 ore di duro lavoro il sole e la brina del mattino sciolsero gran parte del colore, cancellando la possibilità di girare la scena. Camporesi ricrea una pineta con alberi bonsai, sorretti da esili tronchi bianchi, in balia di una umida foschia. Il bosco bianco diventa testimonianza immaginifica di un altrove sfuggito alla pellicola, una manganelliana “palude definitiva”, il cui potere simbolico traspare a cominciare dall’antitesi intrinseca al titolo, indi dallo scontro fra i binomi realtà/immaginazione.

“Evocazione” è parola chiave che sta anche alla base della poetica di Luca De Angelis fondata sulla ricerca nel web di fotografie di natura documentaristica, prive di appeal estetico, che una volta traslate su tela diventano altro da sé, arricchendosi di significati plurimi e ammettendo il beneficio del dubbio. In Esploratori l’artista travalica il luogo comune dell’apparenza trasformando una banale azione narrativa,  l’esplorazione della natura, in un gesto evocativo, compiuto dal soggetto del dipinto – l’esploratore – che diventa portavoce di un richiamo all’indefinito e al misterioso.

Stefano Cagol ha ottenuto la “menzione della Giuria – BIM PIAVE” con l’opera THE ICE MONOLITH (2013), un monolite di ghiaccio Alpino approdato a Venezia lungo la riva che si squaglia sotto il sole estivo, un chiaro riferimento alla questione del surriscaldamento globale.

L’altra menzione va al lavoro fotografico Persona (2013) dell’artista Fabio Sandri, ispirato da un episodio dell’omonimo film di I. Bergman del 1966; Slow Distance (2013) di Graziano Folata vince invece la “menzione della Giuria – BIM PIAVE Nuove Energie”: dietro all’immagine desaturata di due tartarughe, distanti fra loro ma unite da un filo, vi è un’ironica riflessione sulle leggi che dominano l’universo.

Il quarto riconoscimento è stato attribuito al video di Riccardo Giacconi, Quello che non c’è (#3) (2012), in cui si indaga il concetto di assenza relazionato al linguaggio attraverso lo studio di forme culturali come barzellette e indovinelli.

I vincitori hanno ricevuto un premio acquisto di 5.000 euro e i loro lavori sono entrati a far parte della collezione della Fondazione Francesco Fabbri Onlus, che li conserverà a Casa Fabbri.

La rassegna merita una visita per l’autenticità dei messaggi, la qualità degli strumenti impiegati e l’efficacia della curatela.

Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee
a cura di Carlo Sala
Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7.
30 novembre – 22 dicembre 2013
Orari di apertura: venerdì e sabato 16.00-19.00; domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00.
Ingresso libero.
www.fondazionefrancescofabbri.it
premio@fondazionefrancescofabbri.it

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