A un certo punto dell’inaugurazione Fate’s Refrain da Robilant + Voena (in mostra dal 25 febbraio al 31 marzo 2014) ho visto Polly Morgan diventare Biancaneve. Da un momento all’altro mi aspettavo che si mettesse a cantare ai suoi uccellini mentre camminava tra le sue opere con un bicchiere di vino in mano. Ovviamente in versione un po’ dark, perché qui abbiamo a che fare anche con corvi e serpenti, oltretutto morti e imbalsamati. Usa quella tecnica chiamata tassidermia. Una sorta di Gunther von Hagens per animali, tanto per capirci.
Praticamente, la versione bionda e inglese di Biancaneve prende questi animaletti che trova morti per strada o che le vengono donati da ex proprietari o veterinari (così gli animalisti possono stare tranquilli e non saltare dalla sedia mentre leggono queste parole), e li sventra. Prende il loro grasso, le loro budella, i loro organi e li sventra, con le sue dolci manine. Anche questa è arte, perché il risultato è eccezionale.
Poi li riempie con resine, muschi, gesso e chi più ne ha più ne metta, e ridà loro vita. Li gonfia e tornano a sembrare animali vivi, anche se in posizioni assurde. Fagiani che sembrano essersi appena uccisi, appesi per il collo a un palloncino volante dentro teche di vetro, serpenti che si mangiano la coda, o meglio, che vengono privati di coda e testa per diventare un semplice anello o il simbolo dell’infinito avvolto in un mattone di cemento. Polly Morgan crea grattacieli in miniatura con gli ossicini degli uccellini. Infilza merli con le matite, come se fossero appena stati colpiti da un fulmine. Le foto qui sotto vi aiuteranno a chiarire. Scriverlo e dirlo suona strano e quasi incomprensibile.
A volte, Polly, disegna, anche: nidi con le ceneri degli stessi uccellini trovati morti per strade e boschi. All’inaugurazione aveva una mantella bordeaux che la faceva davvero sembrare Biancaneve. Chignon a raccogliere capelli gialli, nasino a punta, occhi da cerbiatto, scarpette con il tacco. E’ tanto amata in Inghilterra e non solo. Fa parte di quel gruppo chiamato Young British Artists.
L’ha scoperta Banksy ed è diventata amica pure di Damien Hirst. Lavora sodo la ragazza. In un’intervista ha dichiarato che dopo una giornata di lavoro si stende a letto e non riesce a togliersi dalla mente l’immagine delle interiora attaccate alla pelle degli uccellini. Non deve essere facile avere a che fare tutto il giorno con sangue e membra strappate, e soprattutto avere di fronte a sé la morte, ogni giorno. Che è sempre lì, inesorabile, ad attendere tutti noi, e che si è già presa questi animaletti. Questo è il ritornello incessante del destino. E Polly, invece che stare lì ad aspettare una possibile rincarnazione o che questi esseri vadano nel “paradiso degli animaletti”, ridà loro vita con le sue stesse mani. Una divinità in gonnella che erige queste fiere a opera d’arte, condannandole, così, a diventare eterne.
Polly Morgan | Fate’s Refrain
ROBILANT + VOENA
via Fontana 16, Milano
www.robilantvoena.com
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