giovedì 26 settembre ore 18.30
A cura di Anna d’Ambrosio
Testo critico Jacqueline Ceresoli
In un orizzonte così frammentato, le ricerche artistiche troppo spesso somigliano a tasselli persi di un irricomponibile mosaico.
La personale di N.F.T restituisce al pubblico una porzione significativa dello scenario artistico odierno. nel tentativo di mostrare come nell’arte
contemporanea e nello specifico nel lavori presentati , sia in corso un movimento di riorganizzazione del materiale sparso della postmodernità.
Si tratta di un processo che mostra tratti affini a ciò che nel linguaggio informatico viene definito “ defrag “, deframmentazione pur non negando il frammento e la rottura che il Novecento ha determinato all’interno dei principi assiomatici della cultura tradizionale.
L’operazione di deframmentazione, compatta i vuoti nell’attualità dell’arte contemporanea, preserva il frammento come ricchezza e riorganizza l’idea stessa di totalità e/o insieme.
“ Simultaneità, ibridazioni , gioco di incastri possibili tra espressionismo, cubismo, futurismo ,orfismo, raggismo e altre correnti novecentiste, iconografie industriali e paesaggi urbani o naturali risolte in composizioni pseudo-meccanicistiche in bilico tra astrazione e figurazione, razionalità e surrealtà , in cui la pittura e le sue variabili formali diventano un presupposto di costruzioni o di assemblaggi polimaterici.
L’artista Nicola Felice Torcoli , classe 1980 , generazione post-modernista, figlio dell’estetica del mescolamento, della cultura pop e transavanguardista ,di formazione accademica tradizionale, sedotto dalla materialità più che dalla smaterializzazione dell’opera : è homo faber, radicato al valore della manualità, del disegno e del colore , della potenzialità volumetrica ed espressiva dei materiali .perché l’arte si fa con tutto. Torcoli è onnivoro d’immagini, esperienze, incline alla sperimentazione di nuove tecniche ; è un inesauribile ricercatore di “seduzioni“ visive e tattili …….. Questa prima mostra personale milanese segna il superamento di un’estetica macchinista amata da Fernand Léger, suo pittore prediletto e maestro ispiratore “[…..]
Chi voglia comprendere le implicazioni dell’opera deve entrare nel suo processo costitutivo e chiedersi come funziona .
Il punto fondamentale della mostra è la presa di coscienza che l’arte contemporanea abbia bisogno di guida per la “navigazione” che ne smonti i meccanismi.
LEGGI IL TESTO CRITICO DI JACQUELINE CERESOLI
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Orari di apertura
Lunedì/Venerdì
09.00-12.00 / 14.30-18.30
Sabato su appuntamento
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