MONET AU COEUR DE LA VIE | PAVIA | SCUDERIE DEL CASTELLO VISCONTEO

2 Posted by - October 18, 2013 - Recensioni

E ora qualcosa di completamente diverso. Chissà se Monet ha pensato a qualcosa di simile quando ha iniziato a dipingere in una maniera tanto innovativa da creare una nuova corrente artistica, pur non conoscendo Monty Python. Il merito della nascita del termine impressionista non può essere certo attribuito a lui ma alla critica, come spesso accade ed è accaduto in passato, che lo ha mutuato dal titolo di un suo quadro. La cosa divertente è che la parola “impressionisti” fu usata per denigrare artisti come Monet – protagonista di questa corrente – che nel 1874 mostrò a Parigi, nello studio del fotografo Nadar, gli esiti di questo modo nuovo di fare pittura, libero dalle tecniche prettamente accademiche.

Ho avuto sempre orrore delle teorie (…) Ho solo il merito di aver dipinto direttamente, davanti alla natura, cercando di rendere le mie impressioni davanti agli effetti più fugaci, e sono spiacente di essere stato la causa del nome dato a un gruppo, la maggior parte dei componenti del quale non aveva niente di impressionista

Da qui in poi diventarono predominanti il colore, la luce e la pittura in sé, che cambiò definitivamente e n fu più come prima. Le immagini non erano più ben definite. D’improvviso comparirono macchie di colore sulla tela, che da vicino sembravano non avere nessun senso, ma che da lontano prendevano forma dando vita a capolavori della natura e dell’uomo. Basti pensare alla sublime Cathédrale de Rouen, del 1892, olio su tela di straordinaria bellezza che svetta protagonista indiscussa nella mostra a Pavia Monet au coeur de la vie presso le Scuderie del Castello Visconteo. Eh sì, perché stiamo parlando di Monet proprio per aver visitato questo evento, in mostra fino al 15 Dicembre 2013, a cura di Philippe Cros con cinquanta opere (di Monet e non solo) provenienti da importanti musei di tutto il mondo, dagli USA fino ad arrivare a Riga.

Un’esposizione interessante e multimediale, dove è  stata data molta rilevanza ai suoni, alle parole, addirittura agli odori, il tutto per cercare di coinvolgere al meglio lo spettatore rendendo intrigante il suo incontro con Monet. Video e parole che non risultano invasivi, dato che agli schermi al led su cui compaiono visi di attori che impersonano  parenti e amici vicini al pittore (tra cui il padre, la prima e la seconda moglie, la figliastra Blanche Hoschedé e l’amico Georges Clemenceau, uno dei suoi più grandi sostenitori nel periodo di difficoltà economica e committente delle famose ninfee) sono state riservate delle apposite stanze. Lungo tutto il percorso sono esposte anche delle lettere scritte di Monet ad Armand Gautier, a Eugène Boudin (anch’egli presente in mostra con ben tre quadri), a Pissarro, ad Alice e Blanche Hoschedé. Esposto anche l’articolo di Louis Leroy, apparso sulla rivista Charivari del 25 Aprile 1874, in cui comparve per la prima volta il famoso termine usato in modo dispregiativo “impressionisti”.

La mostra è stata studiata appositamente per farci conoscere al meglio Monet, per immergerci nei colori e negli odori della natura, tanto amata dall’artista, che compare in moltissimi dei dipinti esposti a Pavia come in Marine, Pourville del 1881, dove il tocco di Monet prelude all’astrattismo, in Le Cap Martin, del 1884, Le printemps, del 1875. Ma ritroviamo anche capolavori come La gare d’Argenteuil del 1872, lo stupefacente Waterloo Bridge del 1900, dove Monet dipinge in modo unico e straordinario, permettendoci di vedere il mondo con i suoi occhi, entrando a stretto contatto con il suo immaginario. Amante dei giardini e dei paesaggi del Sol Levante in maniera quasi ossessionante, in mostra sono presenti anche opere di Hiroshige, Kiyonaga, Hokusai, che concludono il percorso espositivo insieme a opere della figliastra Blanche, decisamente di minore intensità e qualità.

Insomma, facciamocene una ragione, i quadri da soli non bastano più. Le mostre stanno virando verso uno scenario 2.0 dato che stiamo già vivendo nel fantasmagorico mondo fantascientifico che solo vent’anni fa sembrava un’utopia. E allora facciamoci avvolgere da questo viaggio nel cuore della vita di Monet, tra dipinti, suoni, profumi e video installazioni.
 

 
Monet au coeur de la vie
Scuderie del Castello Visconteo
scuderiepavia.com

No comments

Leave a reply