Maurizio L’Altrella | Landness

0 Posted by - May 2, 2017 - Kritika segnala

17 maggio – 9 giugno 2017

Inaugurazione: mercoledì 17 maggio, ore 19.00

 

Galleria Rubin è lieta di presentare Landness, prima mostra personale di Maurizio l’Altrella nel nostro spazio, dopo l’apparizione nella collettiva “Noel des Animaux” del 2014. Questo neologismo, Landness, all’apparenza misterioso, spiega abbastanza bene i contenuti originali e spiazzanti dell’artista, protagonista nel linguaggio pittorico ma anche in una sensibile concezione del creato. C’è un posto che sta oltre il visibile, a metà tra il naturale e l’extra naturale, tra terra e cielo, popolato di creature simili agli animali più comuni o agli stessi esseri umani, ma in continua interazione con il loro spazio anzichè distinte da esso. Queste creature appaiono e scompaiono come le nuvole nel cielo. Aiutato da una pittura molta fluida, capace di tradurre questa mutevolezza di forme e colori attraverso sfumature continue, L’Altrella ci accompagna nel suo mondo alternativo. Un luogo unico, si direbbe un limbo, in cui il reale, come lo conosciamo, si afferma a partire dalla materia, dal colore e dalle dinamiche del suo gesto pittorico. Come lo sciamano evoca gli spiriti dalle ombre, L’Altrella richiama da una nebbia proteiforme cani, cavalli, serpenti e cavalieri, pronti a dissolversi un attimo dopo o a rimanere fissati sulla tela, catturati con la stessa rapidità con cui si erano manifestati.

 

Maurizio L'Altrella Landness

Maurizio L’Altrella, Dream # 1. I’m Julius. Julius in the Eden garden, 2016, olio su tela, cm 120×150

 

SHAMAN

Emanuele Beluffi

Iniziamo dal titolo: Landness denota un’astrazione, nella fattispecie un “posto” che non esiste fisicamente ma solo idealmente. Potremmo tradurlo, inventando il corrispettivo neologismo in Italiano, con “terrestrità”.

Sottesa al titolo è dunque la visione di “qualcosa” che sta al di là (o forse in mezzo) fra il naturale e l’extranaturale. Questo non-territorio esiste per modo di dire, cioè “all’interno” di queste opere scelte di Maurizio L’Altrella. Esso rappresenta il”posto” in cui l’artista connota i soggetti dei suoi quadri, un “posto” tutto per loro, la “territà” o “terrestrità”: tu chiamala condizione dello spirito, se vuoi.

I soggetti dipinti da L’Altrella, in massima parte animali ma anche umani, non sono esseri mitologici: inutile quindi scavare nella memoria per cercare di associarli a qualche tradizione culturale. Dipinte in maniera deformata e distorta, queste creature sono essenzialmente simboliche e hanno un valore che trascende l’appartenenza a specifiche civiltà.

Se volessimo rapportarle il più vicino possibile a noi, potremmo dire che queste figure assolvono alla stessa funzione ieratica del sacerdote, termine medio fra terra e cielo, fra divino e terrestre.

O, per svincolare il rimando esplicativo a una cultura troppo specifica, i soggetti di L’Altrella sono come sciamani: questo riferimento religioso all’ “antico”, all’ “altro”, ci è utile perché ci connette immediatamente a una nostra funzione conoscitiva “primitiva” e ancestrale, non scomparsa nel corso dell’evoluzione, ma certamente “nascosta” dalle progressive applicazioni della tecnica e che ci accomuna tutti, animali umani e non umani.

Per il modo in cui L’Altrella costruisce l’immagine, i soggetti raffigurati perdono la propria matericità in alcune parti: sono distorti, offuscati, in alcuni punti fanno addirittura pensare a una struttura molecolare che permea di sé tutti i nessi della materia vivente che abbiamo davanti agli occhi quando guardiamo questi quadri, per cui il territorio (o meglio, il non-territorio) che ci si apre davanti, questo “ambiente” spesso privo d’orizzonte che denota un senso di prossimità in cui succede qualcosa in continuazione, un rapporto fra il qui e l’altrove; questo territorio, si diceva, ci sembra vivo quasi quanto i soggetti che lo abitano. Al punto che esso stesso E’ il soggetto, si fa soggetto, secondo uno rapporto compenetrazione di figura e sfondo, come se tutta la materia fosse intrinsecamente materia in atto, materia vivente.

Abbiamo quindi a che fare con opere composte, non tanto nel senso della composizione dell’immagine, ma nel senso relativo all’equilibrio fra i colori, che denota un non-dissolvimento (come nel termine greco per significare la verità, aletheia (ἀλήθεια),letteralmente non-nascondimento).

Dal punto di vista cromatico, Landness è una mostra “duale”: i toni dominanti sono i marroni e gli azzurri da un lato e i marroni e i rossi dall’altro, il che riporta a zone molto circoscrivibili geograficamente, nordiche nel primo caso e mediterranee nell’altro.

Attraverso questa dualità si dispiega il passaggio artistico, disciplinare, di Maurizio L’Altrella, dal buio alla luce: è il cambiamento della tavolozza, che dai toni scuri delle mostre NERO e Come in cielo così in terra, da me curate (e di quest’ultima, in questa occasione espositiva conserviamo due esemplari) è giunta alla dimensione proteiforme e magmatica delle cromie attuali, rispetto alla quale le opere in mostra rappresentano il passaggio. O, per restare in ambito religioso, il rito di passaggio.

 

Maurizio L’Altrella è nato a Sesto San Giovanni nel 1972

Mostre Personali

2016. Zwiegespräch III – Siegfried Friedrich und Maurizio L`Altrella, curated by Ginia Holdener,
Galaria Fravi, Domat/Ems, Switzerland.
2015. Come in Cielo così in Terra, curated by Emanuele Beluffi, Bianca Maria Rizzi & Matthias
Ritter Gallery, Milan.
2014. La Selva Oscura, Triangoloarte gallery, Bergamo.
2013. Anima-li; non credo in un’unica verità, curated by Annalisa Bergo, Oldoni Grafica Editoriale,
Milan.
2013. Maurizio L’Altrella Matteo Vettorello, Studio d’Arte Ellisse, Venice.
2011. Caduta dal Paradiso, curated by Carolina Lio, Arkè gallery, Milan.
2011. Good kids / Bad kids?, curated by Olga Sgobio, Piscina Comunale, Milan.

Mostre collettive

2017. IMMANENCE. Contemporary Notes On The History Of European Realism.
curated by Uwe Goldenstein, Pictura, Groningen (NL).
2017. Salon Berlin, by Uwe Goldenstein, private group show, Berlin.
2017. Salon Prague, by Uwe Goldenstein, private group show, Prague.
2017. ESSERI ANIMALI, curated by Salvatore Marsiglione, MAG – Marsiglione Arts Gallery, Como.
2016. Close to me, curated by Uwe Goldenstein, Galerie im Park, Bremen.
2016. The Blank Art Date 2016, Triangoloarte gallery. Bergamo.
2016. What A Wonderful Life, curated by Uwe Goldenstein, B.S.A. gallery, Berlin.
2015. What A Wonderful Life, curated by Uwe Goldenstein, Art Docks gallery, Bremen.
2015. Area Contemporanea 10, Triangoloarte gallery. Bergamo.
2015. Day Dream Nation, curated by Uwe Goldenstein, Art Docks gallery, Bremen.
2014. Aliens Ferrara, curated by FratturaScomposta, House of Ludovico Ariosto, Ferrara.
2014. Area Contemporanea 9, Triangoloarte gallery. Bergamo.
2014. P2P Proud To Present – Deep, curated by A. Beretta, Circoloquadro, Milan.
2014. Alice non sa … Peter sì, curated by K. Olivieri, Palazzo Vernazza, Lecce.
2014. SPIRITO ITALIANO ATTO V, curated by A. Bergo, Fabbrica Borroni, Bollate, Milan.
2014. This is an exile?, curated by G. Pastorello, Galleria L.E.M., Sassari.
2014. #doublevision #neverendingflow, curated by E. Vanzelli, project by No Title Gallery, Palazzo
Malipiero, Venice.
2014. Idola Mentis, curated by S. Bignetti & No Title Gallery, Cantiere Barche 14, Vicenza.
2013. Nero, curated by di E. Beluffi, Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milan.
2013. Just in Time, event created by No Title Gallery, curated by P. N. Pepa, Vittorio
Veneto, Treviso.
2013. Rivers Of A.I.R. – Art Industry Recycling, curated by T. Donà, introductory text of the catalog
by Beatrice Buscaroli, Pescheria Nuova, Rovigo.
2013. Boston – Como: More than an Art exchange, curated by J. & C. Lio, Palazzo del Broletto,
San Pietro in Atrio, Camera di commercio, Spazio Natta, Como.
2013. Aliens – Le forme alienanti del contemporaneo, curated by FratturaScomposta, Palazzo
Vernazza, Lecce.
2013. PulsArt Exhibition 2013 / The Witch Hunt, curated by A Pezzin, Palazzo Fogazzaro, Schio,
Vicenza.
2012. Le vent qui change, curated by A. Pezzin, Pic*Boutique Gallery, Thiene, Vicenza.
2012. Blindness – a post industrial illness, curated by Anna Pezzin, Banchina Molini,
Porto Marghera,Venice.
2012. The dance of belief around the idyll of fate, curated by Stephanie Lyakine – Schönweitz,
Stephan Stumpf gallery, Monaco of Bavaria.
2012. Gli elefanti non sanno saltare, curated by C. Lio, Delle Battaglie Gallery, Brescia.
2011. Alla ricerca del tempo perduto, curated by Michele von Büren, RvB Arts gallery, Rome.
2011. The age of innocence, curated by Michele von Büren, RvB Arts gallery, Rome.
2011. VULPES PILUM MUTARE, curated by Carolina Lio, Civic Museum of Bassano del Grappa.
2010. Kings, curated by G. Cortassa, Assab-One, Milan.
2010. Figurativismi, curated by A. Lacarpia, Oldoni Grafica Editoriale, Milan.

Premi

2012 Premio ORA, organization by Cultural Association Radar. Buy Prize winner.
2012 PULSART Festival 2012, curated by Anna Pezzin, Palazzo Fogazzaro, Schio, Vicenza.
Selected.
2012 Premio Basi per l’arte contemporanea, curated by Barbara Madrigali and Silvia Petronici,
Grosseto. Finalist (drawing section).
2011 THE DANCE OF BELIEF AROUND THE IDYLL OF FATE, organized by the Stephan
Stumpf gallery, Munich. Ex aequo winner.
2011 Premio ORA, organization by Cultural Association Radar. Selected.

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