The transparent dream di AMY D Arte Spazio, inaugurato nel 2014, presenta un corpo-opere dell’artista veneto Mattia Novello durante LiDuP di lunedì 29 maggio, presso il Politecnico di Milano.
Tutte le opere declinano il grafene come materiale innovativo e sostenibile per un’economia della qualità.
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MATTIA NOVELLO
Nato a Thiene 6 Ottobre 1985, vive e lavora a Castelfranco Veneto (TV) ITALIA. Si è laureato in comunicazione visiva presso l’Istituto Europeo di Design di Milano, poi in fotografia di moda presso la School of Visual Art di New York e in Mixed Media Art presso la Parsons School, sempre a New York. La sua opera appare come un percorso di crescita interiore, concepito non solo come un tentativo di salire alle vette della perfezione, ma anche come una via difficile tra disorientamento, agitazione, ten-sione.
Le sue opere emergono dal basso, verso zone dove la ragione concettuale perde la sua fiducia, ma allo stesso tempo spingono a salire fino a ideali di vertice. Sono proposti come un precipitato di paradossi visivi e tensioni, dialettiche raggiunte da una luce di rinascita .
Pittura, fotografia, scultura e installazioni, la completezza delle molteplici approcci concettuali e operativi di Mattia Novello contro il volto dell’utente una nota intensa nella sua oggettività in quanto riguarda l’esistenza di pensiero, l’uomo come un essere, come parere non convenzionale, arte come sperimentazione, la ricerca di un verbo come indice primario per indicare le relazioni e il fatto.
The Trasparent dream, frutto di un lungo lavoro di circa cinque anni, ha richiesto
la – mobilitazione – di tutti i contatti istituzionali che potevano aiutare a comprendere la complessità dell’operazione da effettuare e le infinite potenzialità del nuovo materiale.
In un’epoca dominata dalla tecnica in cui l’innovazione non risponde soltanto ad esigenze umane o personali ma crea procedure, modalità, nuovi bisogni, l’arte può generare una “destabilizzazione virtuosa” concependo l’operazione artistica come don-azione. Con il superamento del mito dell’artista “genio” l’artista contemporaneo deve saper condividere la propria esperienza con gli altri all’interno di una rete di conoscenze complementari tra loro (arte relazionale e artista plurale).
Nel 2013, grazie alla collaborazione con il prof. Galimberti del Politecnico di Milano, del prof. Guerra dell’Unisa di Salerno e Manuela Arata del Festival della Scienza di Genova, è nata la prima opera al Mondo d’arte Contemporanea “PESO PIUMA” realizzata con Aerogel di Grafene, susseguitasi da “SIN-TESI” 2015 con Aeropan, “PERCORSI” 2015 con Aeropan.
Flat Layers è la ricerca dell’artista di effettuare un processo inverso, concentrandosi nella produzione di un oggetto tridimensionale in bidimensionale. La luce e le ombre sono impressionate su tela attraverso l’uso dello pneumatico, (oggetto vero motore di vita, pur essendo a contatto con la strada, catrame e sporcizia) prende ora un altro significato come mezzo per creare una pittura materica, Flat layers.
AMY-D ARTE SPAZIO
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