Antefatto internazionale: il direttore del Museo Nazionale di Varsavia, Jerry Miziolek, ordina di rimuovere dalle pareti dell’edificio alcune installazioni, compresa quella di Natalia LL, Secretum et Tremor, perché “scandalosa” e “diseducativa”.
L’opera incriminata è questa:
In Polonia la maggioranza di governi del partito Pis non gode, come dire?, di un vasto sostegno polare, anzi: da mesi i cittadini non nascondono il loro …disappunto nei confronti dei provvedimenti legislativi evidentemente giudicati liberticidi e questa mossa, avallata dal Ministero della Cultura, ha messo altra carne al fuoco: da giorni pare infatti che la Polonia si sia riempita di banane della Natalia LL, simbolo capriccioso della ribellione e della opposizione civile al governo.
E in Italia? In Italia, a Milano per la precisione, la galleria Amy-d propone la personale dell’artista polacca Maria Wasilewska (1971, vive e lavora a Cracovia) con Game Over, una mostra d’arte politica, un atto d’accusa gaiamente drammatico volto a sensibilizzare sulle conseguenze dell’oppressione del potere, in ogni tempo e luogo.
Game Over non ha una connotazione relativa solo alla situazione polacca, ma a tutti i frutti avvelenati del potere illiberale ad ogni latitudine e in ogni tempo: l’istanza nazionalista, variamente declinata al presente in diversi paesi europei (e non solo) è in grande spolvero, al governo, nella vita dei cittadini, su internet e sulla carta stampata e i relativi simboli, nel progetto di Maria Wasilewska, si trasfigurano in forme che abbandonano le loro fattezze d’origine liquidandosi in pozzanghere specchianti di olio motore esausto, superfici nere e specchianti e dense cariche di tossicità e veleno che riflettono l’ambiente circostante e riflettono noi stessi, contaminati dall’onda nera del nazionalismo, come scriverebbero i giornali che questa onda nera vogliono fermare.
La domanda che Maria Wasilewska si pone (e ci pone) è: l’arte ha qualche influenza sull’immagine del mondo moderno?
La risposta c’è ed è sì: Game Over è una sua idea fissa (Milano ha importato l’omonima personale dello scorso anno nella città polacca di Gorzów Wielkopolski), un tentativo di ri-destare il pubblico dall’abitudine al potere, soprattutto quando questo potere è liberticida, richiamando l’attenzione sui corsi e ricorsi storici, “magari disarmare e buttare l’arma a terra“, come afferma la Wasilewska, “e permettere che avvenga la trasformazione di qualcosa di negativo in qualcosa di costruttivo e positivo“.
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“il direttore del Museo Nazionale di Varsavia, Jerry Miziolek, ordina di rimuovere dalle pareti dell’edificio alcune installazioni, compresa quella di Natalia LL, Secretum et Tremor, perché “scandalosa” e “diseducativa”
Il direttore ha sbagliato, andava rimossa perchè banale, poco significativa, rimasticazione di altri mille artefatti simili