Yuri Pirondi e Ines von Bonhorst sono artisti visuali che lavorano tra Londra e l’Italia, assieme a Paulo Morais e Alexandra Baybutt
La scorsa estate hanno organizzato l’evento/residenza Luogo Ameno in un cinema degli anni sessanta abbandonato, a picco sul mare, a Pizzo Calabro. Luogo Ameno è fatto di performance, installazioni video e sonore che esplorano tutti i luoghi del cinema, cercando di ricreare la sensazione emotiva del luogo.
Il cinema è resuscitato come hub artistico internazionale, aiutato a risorgere in maniera totalmente indipendente, situato in una zona sebbene idilliaca, molto lontana dai centri di arte contemporanea.
Chi gestisce il cinema è l’artista e curatore Giuseppe Mele.
Yuri Pirondi e Ines von Bonhorst sono registi di film ma anche artisti. Credono molto nel lavorare in squadra, sia nel cinema come nell’arte, i loro canoni sono molto lontani dall’immagine dell’artista solitario che lavora nel suo studiolo. Per questo hanno invitato l’artista sonoro Paulo Morais e la loro da lungo tempo collaboratrice e coreografa Alexandra Baybutt.
L’idea di Luogo Ameno è quella di creare un film tridimensionale attraverso l’espressione artistica, dove le immagini non diventano 3d a causa di occhiali appositi, ma grazie all’interazione con il pubblico. La loro ricerca artistica si basa sul catturare l’emozionalità del luogo grazie alla creazione di personali mappe psico-geografiche. Più semplicemente, l’opera finale narra della loro esperienza mnemonica di attraversare uno spazio e della storia recente o remota del luogo.
Proprio per questa ragione hanno deciso di non usare solo la sala, ma di usare anche tutti gli spazi attorno al cinema per creare un percorso. Mostrare il mare e il vento come esperienza sensoriale attraverso il suono, per poi riprorlo al cinema sotto forma di film.
Paulo Morais ha catturato il movimento del vento e la ciclicità del mare attraverso un istallazione sonora che riproduceva questi elementi. I suoi suoni hanno fatto da colonna sonora alle nostre istallazioni video. Con due proiezioni, di cui una in verticale che simboleggia la geografia di Pizzo (ovvero il “Picco”), la loro opera cerca di proiettare per la prima volta il paese stesso nel proprio cinema, donando al pubblico pizzitano il proprio paese, fatto di persone e luoghi. La performance di Alexandra Baybutt interagisce con suono e video creando una sottile narrativa che fa da guida al pubblico dall’inizio alla fine.
Luogo Ameno (Excerpt) from Makkina on Vimeo.
BIOGRAFIA
Yuri Pirondi cresce tra le colline dell’Appennino modenese e si diploma come “Maestro d’Arte” presso l’Istituto artistico “A. Venturi “di Modena in Fotografia e Arti Visive.
Ines von Bonhorst é di Lisbona e si laurea in Cinema all’Universitá di Westminister a Londra.
Yuri ed Ines sono registi ed artisti visivi che vivono e lavorano tra Londra e l’Italia. I loro lavori si sviluppano attraverso il film, installazioni, performances e teatro. Le loro opere sono state esposte in diverse gallerie come Gulag State Musem (Mosca), Galleria Biagiotti (Firenze) al Barbican Art Centre o al V&A Museum di Londra. Il loro lavoro è una riflessione sul rapporto tra arte visiva e l’esperienza cinematografica, esplorando concetti di identità, memoria e i limiti della nostra società. Fin dall’inizio Yuri e Ines hanno seguito una direzione artistica multidisciplinare e trasversale, in cui collaborano con diversi artisti tra i quali compositori, scrittori, con il teatro sperimentale e con la danza. Nel 2011 Yuri e Ines fondano MAGMA, un collettivo artistico con sede a Londra. Al momento la collettiva sta lavorando su un progetto chiamato Mnemonic City, una residenza artistica basata in diverse città del mondo sulla memoria personale dei luoghi e sull’esplorazione delle aree urbane.Assieme alla corografa Alexandra Baybutt il duo crea TOR Collaboration Project. I loro lavori sono una ricerca sull’interattibilitá tra video e performance allo scopo di creare opere dal vivo che rompono la bidimensionalitá dello schermo per interagire con lo spazio (site specic) e il pubblico.
ECMA è una stazione metereologica per studiare il cosmo. Una radio, un radar, un teatro, un parlamento, un luogo di culto, l’oracolo o l’arca del potlatch.
Non c’e’ niente di definito ed oggi non e’ facile definire visti i repentini cambiamenti della realtà. Solo la sfera privata ci appartiene. Pertanto non e’ facile dichiarare cos’è ECMA, certo qui c’è una storia che vuole continuare ad esistere come tramite tra il privato e il pubblico nel contesto delle arti. Quello che è avvenuto da quando il Cinema Mele è aperto, è tutto frutto della determinazione di dare a questo luogo quel valore appropriato già inscritto nella anima del luogo. Non si tratta di gestire l’arte ma di viverne il processo partendo dalle peculiarità’ psicogeografiche e umane dei processi quotidiani e di ricerca. Lo scambio relazionale diviene una scultura vivente interattiva, il cinema stesso vuole essere considerato come un catalizzatore. L’artista o il pubblico non entra per guardare lo schermo, ma entra nella pellicola di pertinenza, diventa cinematico. Dunque è la situazione che induce al gioco in modo da spingerci in esperienze altrimenti rare.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Giuseppe Mele, artista e commerciante in olive e n’duja che mi parlò di questo cinema abbandonato. Il cinema ha lo stesso cognome di Giuseppe, infatti suo nonno lo fece costruire negli anni ’60 per poter portare nella lontana Pizzo gli immaginari cinematografici americani e quelli nostrani della Dolce Vita. L’idea di Giuseppe è in un certo senso simile a quella di suo nonno; far rinascere uno spazio che già nacque per l’arte e donarlo di nuovo ad artisti e a chi segue l’arte. Il suo nome infatti ExCinemaApertoMele indica l’apertura a qualsiasi tipo di rappresentazione artistica, diventando una vera e propria residenza per artisti che lavorano nel campo della performance, del film, musica e arti visive.
L’ExCinemaApertoMele si inserisce nel panorama contemporaneo italiano come un eden per gli artisti che vogliono creare in assoluta libertà e mostrare alla fine della propria residenza i propri lavori ad un pubblico curioso ed affamato. La ragione è molto semplice; dove manca l’arte, il pubblico ha più fame di cultura. Questo lo dimostra il nostro evento Luogo Ameno, aspettavamo davvero pochi spettatori, invece il cinema si è riempito di pubblico che ha seguito con entusiasmo le performances e le proiezioni dall’inizio alla fine.
La grande peculiarità dell’ExCinemaApertoMele sta nel paesaggio unico e nel luogo di Pizzo stesso. L’immaginario idilliaco della terrazza perennemente illuminata dal tramontare del sole può estraniare qualsiasi persona. Ovviamente per un artista che lavora con il paesaggio e che sta cercando uno spazio dove può creare in tranquillità, questo è il luogo giusto.
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