29 MARZO 2014 – VILLA REALE – MONZA
LORENZO PUGLISI
CONFERENZA STAMPA
MOSTRA PERSONALE
VILLA CUSANI TITTONI TRAVERSI
Villa Reale
Sabato 29 marzo 2014, ore 16:30 presso Villa Reale – Sala conferenze – Teatrino di Corte, Viale
Brianza 1 Monza, EXPO VISUM SILMA presenta LORENZO PUGLISI
La mostra personale, si aprirà a Villa Cusani Tittoni Traversi, con il patrocinio del Comune di Desio (Monza), dal 17 maggio al 25 maggio. Il catalogo disponibile in mostra, raccoglie l’intervista di Bruno Corà a Lorenzo Puglisi e i testi di Angelo Crespi e Valentina Casacchia. In conferenza, Valentina Casacchia illustrerà, attraverso immagini, le opere di Lorenzo Puglisi.
Bruno Corà (Roma, 1942), è critico, storico d’arte e docente universitario. Direttore di musei come il Museo d’Arte della Città di Lugano, il Museo Pecci a Prato, il Centro di Arte Moderna CAMEC di La Spezia, ha curato mostre e pubblicazioni per artisti come Burri, Fontana, Manzoni, Richter, Baselitz, Kounellis, Merz, Gormley, Fabro, Boetti, Kiefer, Spagnulo e molti altri. E’ presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri Città di Castello.
Valentina Casacchia è una storica d’arte e curatrice indipendente italiana.
Ha ottenuto il MA in Storia dell’Arte Contemporanea a Roma, ed ha fatto un anno di studi alla EHESS di Parigi. Tra il 2005 e il 2011 ha lavorato a New York per numerose istituzioni come il Solomon R. Guggenheim Museum, l’Armory Show, il Jersey City Museum, la Freight +Volume Gallery ed ha curato grandi collezioni private (Gregory Callimanopulos Collection).
Angelo Crespi (Busto Arsizio, 1968), giornalista e docente di Storia del giornalismo all’Università Cattolica di Milano. Collabora alle pagine culturali del Il Foglio, Il Giornale, del Corriere della Sera e ha diretto il settimanale di cultura Il Domenicale. Autore di libri come “Contro la Terza pagina” (2004) e Ars Attack (2014), è stato consigliere del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Presidente del MAGA, Museo d’Arte di Gallarate ed è Presidente del Centro Internazionale d’Arte e Cultura di Palazzo Te a Mantova.
VILLA CUSANI TITTONI TRAVERSI
INFO: expovisumsilma@gmail.com
Testi, tratti dal catalogo
LORENZO PUGLISI
VILLA CUSANI TITTONI TRAVERSI
Conversazione tra Bruno Corà e Lorenzo Puglisi
………Bruno Corà: Entrando più nel vivo della tua modalità di esprimerti attraverso la pittura, ti domando: all’inizio, dal fondo buio, sembrano emergere delle presenze, delle identità, potrebbero essere anche degli autoritratti o dei ritratti ideali, ritratti nel senso più libero possibile, e questo quindi pone al centro della riflessione spazio – tempo ancora una volta l’identità umana, l’antropologia; qual’ è stato l’artista che ti ha in qualche modo accompagnato prima che tu arrivassi al tuo codice ?
Lorenzo Puglisi: Ce ne sono stati numerosi … a me ha toccato moltissimo la questione dell’oscurità nella pittura seicentesca, in certi ritratti e autoritratti di Rembrandt, queste figure così vive, così vere, avvolte nell’oscurità… mi viene in mente il ritratto di Jan Six; c’è come un riconoscere un certo tipo di sentimento più forte verso alcuni pittori della storia, tra questi Goya, poi, si arriva alla gran vita che è percepibile, palpabile nei lavori di Cezanne e anche i lavori degli impressionisti, prediligo Monet… Picasso, con una forza espressiva, in questi gesti così semplici, così essenziali, che ha portato la pittura a una sintesi troppo spesso fraintesa, dove in realtà si nascondono una vita ed una verità che sono sconvolgenti… poi c’è quello che ritengo l’ultimo grande pittore del passato, Francis Bacon, nel quale vi sono degli elementi di storicità molto profondi e dal quale io sono sedotto; apprezzo la sua inventiva, la sua straordinaria capacità di fondere tutto il sapere e lo scibile pittorico in una grande forza del momento, come accade per tutti i pittori che riescono a far vivere nel presente quello che è il loro tentativo; sopra a tutti non vorrei dimenticare però quello che reputo il più grande pittore che ci sia stato, Leonardo da Vinci, che pur avendo creato pochissimi lavori, ha lasciato qualche cosa che… c’è un profondo messaggio di una natura superiore… se penso al San Giovanni Battista… certo è molto superficiale quello che dico, ma i riferimenti sono questi e sono per me soprattutto visivi; difficile da mettere in parole tutto questo mondo incredibile che viene sintetizzato dalla grande pittura del passato… mi sento molto lontano da tutto questo…….
Testo di Valentina Casacchia
…..Nelle opere di Lorenzo Puglisi, la maggior parte delle quali ritratti, questo alternarsi tra l’esistere e lo scomparire, tra l’esserci e il non, rappresenta la sostanza della sua ricerca, aprendo due spazi di riflessione paralleli che poi diventano uno solo.
Da un lato c’è la pittura, la grande pittura con i suoi riferimenti ai maestri del Seicento, a Goya, a Rembrandt per arrivare in tempi più recenti a Bacon. La pittura fatta di luci e ombre, di corpo e materia che si insedia nei luoghi della tela, che pur controllata e abilmente guidata rivela se stessa ad ogni passaggio lasciando la sua traccia vischiosa. Dall’altra c’è il ritratto, la scelta di un genere che è già per natura denso di significati e implicazioni. Il ritratto ha una sua lunghissima storia, è fatto di un lessico specifico. Il volto è un’affermazione più esplicita di altri linguaggi. Offre se stesso all’osservatore e alla storia in un doppio moto interiore ed esteriore. C’è il volto che appartiene a qualcuno con una sua singolare specificità, e c’è, mascherato dentro di lui, chi lo ha dipinto, chi ha instaurato un suo personale rapporto con la raffigurazione. Nel corso della storia il ritratto ha anche interagito con lo sfondo, lo ha investito, lo ha sommerso, alle volte si è fatto carico di esso facendosi completamente assorbire. Difficilmente il ritratto non ha avuto niente a che fare con ciò che gli stava dietro.
Nelle opere di Puglisi lo sfondo è piuttosto neutro, scuro, ma rivela una sua potente tonalità. E’ il silenzio nel quale la vita, come memoria, come traccia, come residuo di pensiero e parola, prende forma sotto le vesti di uno scambio di sguardi. La pittura si confronta in un unico istante con se stessa, con la sua capacità di “tirar fuori” pezzi di verità e con l’immagine in quanto categoria estetica…..
Testo di Angelo Crespi
Il limite è il nero. Il limite della nostra vista è appunto il nero, il buio, l’assenza di colore. Potremmo dire che è anche il limite della nostra vita, essendo il nero una metafora del nulla, quel nulla da cui non esce nulla, un buco in cui precipita la luce e si spegne. D’altronde la filosofia occidentale si basa su una proposizione incontrovertibile “ex nihilo nihil fit”, cioè dal nulla non viene nulla, perché altrimenti qualsiasi cosa potrebbe venire dal nulla e dunque l’essere sarebbe semplicemente una potenzialità e non uno stato di fatto, qual è. Eppure il nulla affascina, inteso come contrario dell’essere, il non-essere impegna da secoli pensatori e uomini comuni, fin nelle visioni manichee in cui il nulla (il male) lotta alla pari con l’essere (il bene) e non possiamo mai sapere se uno prevarrà sull’altro. E cosa pensare delle Upanishad un testo vedico, tra i più antichi tra quelli religiosi, in cui si dice chiaramente che all’inizio c’era soltanto il nulla, il non-essere, appunto, dal quale si produsse l’Universo.
Certo è che in pittura il nero è imprescindibile, poiché dal nero si accampano le figure e prendono vita, così almeno dalle pitture pompeiane passando per Caravaggio e Goya, fino ai giorni della fotografia in bianco e nero, per cui le ombre sono altrettanto importanti delle luci e non esiste immagine che non sia frutto dell’interazione delle due. A questo principio si ispira la ricerca di Lorenzo Puglisi i cui ritratti appaiono dall’oscurità, quasi ectoplasmi ma di materia solida, fatti di pennellate vigorose, che acquistano forza proprio in un confronto con lo sfondo anodino. E più che una riduzione dal colore all’incolore, uno svanimento, sembrano, al contrario, presi nel momento del loro prepotente farsi, quando l’essere vince sul nulla e le cose prendono definitiva forma.
Dunque è una nascita e non una morte quella proposta da Puglisi che in un rimescolarsi di ricordi, una sorta di biografia dell’inconscio, segue una personale ossessione: la comprensione del mondo sul limitare del nero, sul “confine” che è un’apertura – jungerianamente intesa – verso qualcosa d’altro, e non una chiusura di quello che è stato. E non importa che il richiamo alle trasfigurazioni di Bacon sia costante, quello di ritratti che sono in perenne mutazione e non hanno ancora trovato identità sicura; Puglisi a suo modo riflettendo sul maestro fa un passo ulteriore verso una destinazione ancora sconosciuta. D’altronde l’analisi sul volto umano, sul disfacimento o sulla riconferma delle fattezze a noi familiari, accomuna tanti giovani pittori contemporanei che pur distanti nella partenza e nelle soluzioni sembrano agire sotto impulsi simili, di una sorta di terzo espressionismo che indaga (in forma anche grottesca ma mai ironica) sulla condizione umana. Pensiamo al rumeno Adrian Ghenie e alle sue metamorfosi baconiane, o ai volti corrosi dell’inglese Justin Mortimer, fino ai visi del più raffinato Nicola Samorì che, partendo da una pittura classicheggiante, li stravolge poi con colate e sovrapposizioni quasi a demistificare la tradizione a cui pure si appella.
Lorenzo Puglisi – Calendario mostre 2014/2015
Sobering Galerie,
87, rue de Turenne
75003 Paris
opening 12 aprile ore 19.00
dal 12 aprile al 31 maggio 2014
Mostra a Berlino
Bipersonale: Giovanni Manfredini / Lorenzo Puglisi
sede in Alexander Platz
curatori Justin R. Merino / Gabriel Friedman
settembre 2014
Mostra a New York
collettiva in autunno/ inverno
Fridman Gallery
287 Spring Street
New York, NY 10013
Con APT Institute Studios 34 34th Street 4th Floor, Brooklyn, NY 11232
periodo di lavoro Gennaio Febbraio 2015 con Studio in Brooklyn, NY
EXPO VISUM SILMA
Ufficio stampa
Magda Signori
info: expovisumsilma@gmail.com
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