presenta
GAME in progress
12 – 14 settembre 2013
Giovedì 12 settembre 2013 – ore 18.30
Lenuta Lazar
Antonella Riotino
Antonia Azzolini
Edyte Kozakiewiez
Fabiola Speranza
Grazyna Tarkauska
Lvath Eward
Nike Adekumie
Brunella Cock
Gabriella Falzini
immigrata di colore, 25 anni (08/02/2012). Le cronache non riportano neppure il nome
La lista dei femminicidi, vera sclerosi culturale, è lunghissima e suddivisa non equamente tra i vari Stati. La violenza avrà mai fine?
È con questo interrogativo che è nato GAME in progress, specializzazione (i programmatori di videogiochi lo chiamerebbero sviluppo) del progetto THE GAME business and manipulation inaugurato il 26 giugno scorso.
Questo show flash, a seconda dei vari artisti, diventa opera poetica con la performance di Giò Lacedra – L’Aspirante, omaggio a Sylvia Plath, con la partecipazione straordinaria di Roberto Milani, o progetto, come Se tu Fossi Me di Maria Sara Cetraro e Serena Giardino, finalista nell’ambito del contest nazionale “No Violenza Donne” indetto dall’AIED in collaborazione con Cocoon Projects, che consiste nel tradurre in azione quello che Luigi Pirandello definiva sentimento del contrario, riflessione più profonda che scaturisce dall’immedesimazione nell’Altro/a.
Il lavoro pittorico di Fabrizio Plessi degli anni ’70 presentato a Grenoble, raffigurante una gabbia con l’elemento dell’acqua al suo interno, è la sintesi artistica più alta.
“L’Origine del mondo” di Courbet 1866.
Jacques Lacan conservava l’”Origine del mondo” nascosta dietro un pannello, nello studio della sua casa di campagna, non rivelandone il segreto che agli ospiti d’élite: Dora Maar, Marguerite Duras, Claude Lévi-Strauss. E quando finalmente svelava il dipinto, Lacan concentrava il proprio sguardo non sul monte di Venere, ma sullo sguardo dello spettatore.
È di fronte alla vertigine di un godimento che non conosce padroni che scatta la violenza maschile, come tentativo di colonizzare un territorio che non ha confini, di ribadire su di esso una falsa padronanza.
Il limite insuperabile che sempre una donna rappresenta per un uomo.
Questa è del resto la bellezza e la gioia dell’amore, quando c’è Non il superamento della propria potenza attraverso l’Altro.
Per un uomo, amare una donna è davvero impresa contro la sua natura fallica, è poter amare l’etero, l’Altro come totalmente Altro, è poter amare la legge della parola, come ha teorizzato J. Lacan.
Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio 6, 20121 Milano
Tel: +39.02.654872 – www.amyd.it – info@amyd.it
GIOVANNA LACEDRA – L’ASPIRANTE
Una performance di Giovanna Lacedra
con la partecipazione straordinaria di Roberto Milani
“Nessuno mi aveva mai baciata così,
lasciandomi piena di brividi elettrici e di desiderio…”
[Sylvia Plath – DIARI – 1950-55]
L’Amore.
Quando è un inganno tradisce il sogno. Brutalmente lo lacera, e poi lo strappa.
Prima a colpi di silenzio. Poi di parole, affilate e taglienti.
Infine, arrivano le mani.
Non più setose e carezzevoli. Ma ruvide e graffianti.
Arrivano a marchiare il corpo di un malato e vile abuso di potere.
L’Amore-disamore. L’ossessione del possesso.
Un fraudolento sovvertimento di sogni e aspettative.
L’Amore-non-amore: cuore nero pulsante in una segreta domestica ovattata dalla paura.
Le parole, sferrate all’improvviso, colpiscono come coltelli.
Caustiche e trafiggenti, arrivano a squartare la carne dei sentimenti.
L’incredulità induce lei a pulirle e lustrarle, una ad una, con paziente devozione.
Bisogna lavare via l’orrore. Bisogna che l’amore sembri reale.
Domani tutto tornerà come prima.
Il sisma sarà passato. Il sogno ritroverà il suo nitore. E nulla sarà accaduto.
Ma quando poi sono le mani a ferire, quando sono quelle stesse mani che l’hanno amata a percuoterla, allora non esiste più menzogna alla quale aggrapparsi.
La scossa è istantanea. E le tracce dolorose ed indelebili di una violenza che non aveva scelto di sposare, gridano per voce propria.
Sono la voce con cui non urla. La voce con cui non chiama. La voce con cui non si ribella.
Sono la voce che non riesce a trovare.
Il tempo fluisce, il sogno si infrange. Ma nessuno deve sapere.
In fondo, ha giurato che gli sarebbe rimasta accanto nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché morte non li avrebbe separati…
«Non avevo mai denunciato nulla prima, avevo paura di lui»
(Anonima 2011)
«Mi ha picchiata ma lo amo…Lo amo ancora, credo che lui sia stato l’amore della mia vita».
(Anonima 2012)
“Non voleva farmi male. Ci amiamo e non vedevamo l’ora di andare a vivere insieme con nostro figlio”.
(Anonima 2013)
Alle privatissime pagine dei suoi diari, Sylvia Plath – poetessa americana del filone Confessional, morta suicida nel 1963, all’età di soli trentun anni – confidava il timore di cadere nella trappola di una unione matrimoniale che, attraverso l’adempimento passivo ad un ruolo servile, avrebbe potuto costarle il caro prezzo delle proprie velleità, della propria identità e della propria dignità.
Perché anche questo è violenza.
“L’ASPIRANTE” , una performance ideata da Giovanna Lacedra, nasce da una riflessione sul tema della maltrattamento domestico – psicologico e fisico – usato sulle donne, ieri come oggi. È frutto di una reinterpretazione della omonima poesia, scritta dalla Plath tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e brillantemente tradotta da Giovanni Giudici nel 1976.
La rilettura, in chiave contemporanea, chiama in causa i soprusi – e i brutali abusi – subiti dalle donne in fragilissimo silenzio. Quando la relazione diventa disfunzionale. Quando la vita coniugale diventa luogo della sopraffazione di genere.
124 donne uccise in Italia nel 2012, e 47 tentati femminicidi.
Violenza generata da un atteggiamento prevaricante, prepotente e abusante. E da una visione della donna molto più prossima ad un oggetto da scegliere in base a determinate funzionalità, che ad un individuo dotato di una propria personalità.
Prima di tutto ce li hai i requisiti?
Ce l’hai
Un occhio di vetro, denti finti o una gruccia,
un tirante o un uncino,
seni di gomma, inguine di gomma,
Rattoppi a qualcosa che manca?
[Sylvia Plath – L’aspirante]
Giovanna Lacedra è nata nel 1977 a Venosa (PZ).
Nel 2000 ha conseguito il diploma di laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente vive, insegna e lavora a Milano. Si è esibita in performance ideate da altri artisti (“La bara del Bastardo” di Daniele Alonge – 2011; “Yummy Good!” di Manuela De Merito – 2011). Dal 2011 al 2013 ha portato avanti, in un tour itinerante che ha toccato ben 11 tappe in Italia, la Performance Confessional “IO SOTTRAGGO. La Triangolazione Cibo-Corpo-Peso”, un progetto autobiografico riguardante la patologia anoressico-bulimica. Come modella per progetti fotografici e/o video, ha collaborato con artisti come Massimo Prizzon, Pablo Peron, Christian Zucconi, Marco Chiurato, Franco Donaggio. “L’Aspirante” è il suo nuovo progetto performativo
Giovanna Lacedra e Roberto Milani in
“L’ASPIRANTE”
Live Performance
giovedì 12 settembre 2013 ore 18.30
Amy-d Arte Spazio
via Lovanio 6, Brera District – Milano
3902654872; +393480306211; info@amyd.it; www.amyd.it
In occasione del Finissage della mostra
“The Game – Business and Manipulation”
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