LABIN BIENNALE ARTE/INDUSTRIA 2016

0 Posted by - July 28, 2016 - Recensioni

Labin è un paese medioevale di seimila abitanti sulla costa istriana, tre ore a sud-ovest di Zagabria, tre ore a sud-est di Venezia. Promontorio a pochi minuti dal mare, la sua economia si fonda sulle risorse minerarie e sul turismo estivo: da maggio a ottobre, decine di migliaia di visitatori da tutta Europa riempiono la città e la frazione costiera di Rabac. Nella città vecchia, che si inerpica sul promontorio con viuzze acciottolate escluse al traffico, si conservano alcuni edifici storici, tra cui il palazzo Lazzarini Battiala, oggi sede del museo civico. La collezione di reperti del museo documenta l’evoluzione di Labin dalla sua fondazione a oggi, non trascurando il periodo di appartenenza all’Italia né quello della dittatura comunista. Se il primo si può ravvisare nei nomi degli abitanti e nella lingua parlata, il secondo ha lasciato un’impronta significativa sul paesaggio, soprattutto attraverso le archeologie industriali che si sviluppano nella città bassa.

Proprio in alcune di queste strutture industriali è allestita una parte significativa della Biennale, con sale ricche di opere site-specific, interattive, create per l’evento o già note e riproposte qui in una nuova chiave per inserirsi nel contesto della manifestazione. In particolare, una grande sala è dedicata a una raccolta di opere e fotografie di e su Joseph Beuys, figura ispiratrice di questa biennale che si dichiara “ribelle” rispetto al mercato e all’attuale sistema dell’arte. Curata da Lucrezia De Domizio Durini (per la parte internazionale), la Biennale fa parte di un lungimirante progetto di inserimento della cittadina istriana nel panorama culturale croato ed europeo, fortemente voluto dal sindaco Tulio Demetlika. La Biennale s’inserisce all’interno di una recente tradizione del contemporaneo che la città aveva già costruito con altre iniziative come “la strada dell’arte”: una via pedonale all’interno del parco cittadino in cui ogni anno un artista croato ha realizzato dieci metri di strada, con materiali che vanno dal cemento alla pietra locale al marmo. Tra questi artisti ci sono anche dei maestri che hanno lasciato la loro impronta nella storia dell’arte internazionale, soprattutto negli anni ’50 e ’60, come Dzamonja, Ivan Picelj e Julje Knifer.

Oltre agli edifici industriali, la Biennale ha coinvolto molti degli spazi più significativi della città: dal già ricordato palazzo Lazzarini, alla sala espositiva che vi si trova di fronte e ospita una mostra di fotografia a cura di Giorgio D’Orazio, alla “Lampara”, un edificio pseudo-industriale adibito a centro sociale/performativo/esposizioni, dove si concentra la sezione della Biennale riservata ai giovani talenti croati, curata da Branko Franceschi. Gli spazi più sorprendenti sono quelli della biblioteca comunale, con un’architettura e un uso dei materiali che ricordano il periodo dell’occupazione ma lo proiettano in una dimensione contemporanea, che si addice alle importanti opere di Marco Bagnoli, Vitantonio Russo e Gerardo Dicrola ripensate e adattate per il tema e i luoghi di questa Biennale utopica e glocal.
 

 
IAB – Industrial Art Biennial Con il supporto del Ministero della Cultura della Croazia, Regione Istriana, Città di Labin

IAB – Industrial Art Biennial 02.03. – 2016/09/30

Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18 alle 21 (tranne gli spazi espositivi N. 12 e No. 17, visitabili solo su prenotazione)
BIGLIETTI: 15 HRK
ALTRI GIORNI & ORARI: Solo per visite di gruppo (minimo 5 persone) o a richiesta presso
Labin – Rabac Tourist Board (Labin, Aldo Negri 20 & Titov trg 2/1)

Organizzazione:
Labin Art Express XXI i Grad Labin
IAB Contact Point: KuC “Lamparna”, Rudarska 1, Labin
Tel/Fax: +385.52.857041; +385.95.8402666

IAB 2016
è realizzata grazie al supporto del Presidente della Croato, Kolinda Grabar – Kitarovic, con il sostegno finanziario del Ministero della Cultura, Regione Istriana (Dipartimento per la Cultura e per il Turismo) e il Comune di Labin.

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