KUNSTART12 – NINA STRICKER

0 Posted by - March 31, 2012 - Interviste

Kritika onpaper # 4 – kunstArt12, Bozen, 16-18 | 03 | 2012

Fra le fiere d’arte cosiddette “minori”, ma che quando diventeranno grandi spaccheranno, rientra sicuramente kunStart 12, che in questa occasione prende il nuovo titolo di Biennial Art Fair For Emergent Contemporary Art. Collocata in un distretto geografico e culturale d’eccellenza (Manifesta 7, il Museion di Bolzano, il Mart di Trento e Rovereto, la Galleria Civica di Trento e la Kunst Merano Arte, ma anche il Lungomare di Bolzano, la Werkbank di Lana, il “Labyrinthgarten”, Fortezza e l’ex carcere di Caldaro), kunStart 12 è capitanata da Nina Stricker, project manager della manifestazione.

Cara Nina, a chi si rivolge kunStart 12? Qual è il punto in più rispetto alle fiere concorrenti?

Con il nuovo titolo di Biennial Art Fair for Emerging Contemporary Art kunStart 12 si rivolge a gallerie e spazi espositivi attivi a livello internazionale nella ricerca di proposte artistiche nuove, privilegiando in particolare la produzione dei giovani e i contesti geografici emergenti e credendo innanzitutto nella creatività spesso autoctona e meno contaminata delle periferie culturali.
In realtà sin dalla sua nascita, kunStart, come del resto espresso nello stesso nome della manifestazione seguiva questo sogno, di essere una fiera per le giovani gallerie e per l’arte emergente, una specie di piattaforma di lancio, ma i tempi in periferia non erano maturi e i compromessi commerciali in passato sono stati tanti.

Situata in un contesto esso stesso periferico, questa giovane fiera anche grazie alla propria posizione geografica di confine può costituire un luogo di incontro e interscambio ideale per le gallerie emergenti da diverse realtà europee e specie collegando i paesi contigui dell’arco alpino tedesco alla consolidata realtà del mercato italiano. L’essere una regione trilingue sicuramente agevola anche i contatti con le realtà geografiche extraitaliane.

La ricetta è sicuramente quella opposta rispetto alle altre fiere del Nord-Italia: non una chiusura nel mercato italiano, tra l’altro poco innovativo, ma ancora più apertura internazionale. Dalla scorsa edizione abbiamo anche introdotto la formula del focus geografico (praticato con successo da fiere estere come la stessa Arco di Madrid, ma pressoché sconosciuto a quelle italiane) e dopo il focus Japan del 2010 una sezione speciale vedrà protagonista la Corea del Sud.

Spiegaci le ragioni di una cadenza biennale

L’organizzazione biennale non solo limita la saturazione del mercato e delle idee, ma favorisce l’ampliamento delle attività collaterali e il coordinamento delle iniziative realizzate in collaborazione con le realtà museali ed associazioni culturali del territorio grazie a una pianificazione di medio-lungo termine. Inoltre dopo il successo del 2010, anche quest’anno kunStart si abbina alla fiera di interior design Arredo– con oltre 20.000 visitatori – anche quest’ultima programmata con cadenza biennale.

Che “marchio” hai voluto imprimere a questa edizione? Vorresti parlarci degli eventi collaterali di KunstArt?

Oltre alle etichette emergente ed accessibile (da applicare sia da un punto di vista dei contenuti che dei prezzi) quella che meglio descrive le ambizioni di questa edizione è la definizione di “glocale”. Per rilanciare una fiera periferica come kunStart, darle una ragione di esistenza, un’identità che la distinguesse dalle troppe altre, l’unico punto di partenza possibile ci sembrava quello di una solida base locale. Ecco perché abbiamo costituito un gruppo di lavoro di tutti gli operatori pubblici e privati attivi nel contemporaneo a livello regionale per rendere questa fiera innanzitutto una manifestazione condivisa da loro, una loro fiera: è la prima edizione in cui parteciperanno tutte (o quasi) le gallerie private e le realtà non profit più significative della regione, mentre coloro che non espongono nei padiglioni, saranno coinvolti nel programma collaterale della fiera.

Oltre a cercare un forte radicamento territoriale, attraverso la creazione di una fitta rete di collaborazioni con le realtà presenti, la fiera ha tentato di ampliare anche la propria dimensione internazionale, avviando dialoghi con realtà geografiche distanti e meno conosciute dal punto di vista artistico. In questa direzione tra apertura internazionale e sviluppo locale, vanno molti dei progetti di questa nuova edizione.
Il premio The Glocal Rookie of the Year, istituito dalla fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e giunto alla sua terza edizione, è rivolto agli artisti under 35 con l’obiettivo di sostenere la carriera di giovani talenti che sappiano appunto interpretare una dimensione ‘glocale’.

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Daeyoung Kang, Mosquito Bulb 2003, zanzara in fil di rame, bulbo di vetro; varie dimensioni, bulbo 4,7×4,7×8,8 cm – courtesy Studio Akka, Seoul, Korea

Nella prospettiva di un’apertura internazionale si muove invece il progetto Focus Korea, che presenta una panoramica della produzione emergente della Corea del Sud con una decina di gallerie partecipanti coordinate da Chris H. Cheon, affiancate a gallerie europee che espongono artisti coreani. Un folto programma collaterale di conferenze, presentazioni e artist talk patrocinato dal Consolato Generale della Repubblica di Corea di Milano e le personali di Jeong Min Suh a cura della a&b Gallery e di Hyon Soo Kim a cura di Valerio Dehò, nonché una mostra con opere di Nam June Paik della collezione dell’Archivio Pari&Dispari di Rosanna Chiessi ed infine il dialogo transfrontaliero della coppia di artisti MinJi Kim e Alessandro Dal Pont (lei coreana, lui bellunese) a cura di Dolomiti Contemporanee completano il focus.

Numerosi altri progetti ed eventi speciali arricchiscono il programma di contorno. Tra gli altri, si segnala il Countdown Design Show 2012, una sezione parallela dedicata al design contemporaneo in un capannone prossimo alla demolizione nella zona industriale di Bolzano con asta finale in fiera; focus di questa prima edizione la nuova tendenza dell’upcycling, ovvero la rigenerazione di materiali usati per creare nuovi prodotti.

La kunSt_off GALLERIES NIGHT prevista sabato 17 marzo è la prima apertura collettiva di una quindicina di spazi di arte contemporanea disseminati per il centro e la periferia di Bolzano. Con una passeggiata a piedi o in bicicletta dopo la chiusura dei padiglioni i visitatori della fiera avranno l’opportunità di conoscere questa città anche da un punto di vista dell’arte contemporanea.

Evento dell’edizione 2012 è la presenza di un ospite molto speciale: l’artista Rainer Ganahl, protagonista di un artist talk al Museion alla vigilia di kunStart, il 15 marzo, e presente a kunStart con una personale dal titolo I WANNA BE… organizzata in collaborazione con lo spazio d’arte Kooio di Innsbruck.

E i profili delle gallerie che parteciperanno quest’anno? Quali sono stati i criteri di selezione?

Per la prossima edizione è prevista la presenza di oltre settanta gallerie da dieci paesi europei e un focus geografico dedicato alla realtà extraeuropea della Corea del Sud. Sono state scelte compatibilmente con il nuovo profilo della fiera. selezionando esclusivamente gallerie di arte contemporanea (con l’eccezione voluta di un espositore di moderno presente sin dalla prima edizione di kunStart) e privilegiando quelle con una selezione di artisti giovani e emergenti e/o quelle provenienti da contesti geografici emergenti. Ampio spazio è stato dato a una panoramica completa del sistema locale con 24 operatori del contemporaneo regionale interfacciati ad altri contesti di confine in una specie di dialogo fra periferie culturali tra cui le due gallerie emergenti Art Depot e Kooio di Innsbruck, una delle poche gallerie di Belfast, la Third Space Gallery e diverse realtà ponte – mediatrici fra contesti geografici diversi – tra cui PrimoPiano con doppia sede a Napoli e Berlino. Nella piena intenzione “affordable” saranno presentate principalmente opere nel segmento di prezzo under 5.000 euro.

E quelli seguiti per i progetti curatoriali?

La stessa linea emergente e glocale ha ispirato anche i progetti curatoriali: il focus Korea presenta in primo luogo una selezione dell’arte giovane ed emergente del paese ospite con la partecipazione della Young Artist Association di Seoul e di Deagu; molte anche in questo caso le realtà mediatrici fra Korea ed Europa tra cui la galleria coreana Son con sede a Berlino, la galleria a&b di Seoul che dopo anni di partecipazione alla fiera di Karlsruhe ha di recente aperto una sede anche a Baden-Baden in Germania e il cui titolare è anche presidente dell’associazione degli scambi culturali franco-coreani Nez-a-Nez; inoltre la giovanissima galleria Studio Akka di una titolare poco più che trentenne con sede a Deagu e uffici a Milano e Torino ed infine uno spazio dedicato alla storica attività di mediazione di artisti giapponesi e coreani in Italia – tra cui lo stesso Nam June Paik – ad opera dell’Archivio Pari e Dispari di Reggio Emilia e un progetto che congiunge la lontana Corea alle dolomiti nostrane con le opere di una coppia bellunese-coreana a cura di Gianluca D’Incà Levis.

Anche la scelta dell’ospite di questa edizione, Rainer Ganahl cade su un personaggio che ha radici culturali austriache che anche in un raggio di azione internazionale caratterizzano fortemente le sue opere riflettendo pienamente il contrasto ed insieme la fusione di elementi esageratamente autoctoni ed il loro contesto globale, come nel caso della bicicletta elettrica Dinghi alla base dell’installazione I WANNA BE CHINESE / DINGHI E-BICYCLES – in realtà un prodotto bolzanino “DOC” della ditta altoatesina TC Mobility che nel costrutto dell’artista che allude al primato della Cina nel settore della green mobility “vuole essere cinese”.

Infine, il nostro concorso per artisti emergenti non a caso si chiama The Glocal Rookie of The Year – aperto alle partecipazioni internazionali di artisti under 35 presentati dalle gallerie di kunStart 12 a cui saranno affiancati nel padiglione anche i vincitori coetanei di vari talent prize promossi da musei e associazioni locali, quali il Transart Prize co-organizzato da Museion, SKB (Südtiroler Künstlerbund) e il festival contemporaneo Transart e il premio d’artista di Museion (anch’esso sostenuto dalla medesima Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano) affiancando sempre l’arte emergente internazionale ad uno spaccato significativo della recente produzione locale.

Vedo che si sta prestando sempre più attenzione al collezionismo “affordable”. Come si rapporta KunstArt con questa realtà?

Dal 2010 kunStart è abbinata con biglietto d’ingresso unico alla fiera di interior design Arredo. Questa concomitanza ha segnato una vera e propria svolta commerciale per la fiera in quanto, chiaramente per le opere sotto le 5.000 euro, le vendite sono state incrementate grazie ai 20.000 visitatori di Arredo. Per kunStart non solo si apre così un’opportunità di allargamento del mercato nel segmento “affordable” attingendo concretamente al potenziale economico specifico di un contesto sempre apprezzato ma mai sfruttato pienamente, ma anche una nuova responsabilità di mediazione culturale nei confronti di nuove fasce di utenza dell’arte contemporanea a cui è dedicato un ampio programma di visite guidate e attività di mediazione rivolte anche alle famiglie e ai bambini.

Ultima domanda: quali i vostri obiettivi, nell’immediato e nel futuro?

Nell’immediato un pareggio di bilancio per dare continuità a questo nuovo progetto periferico in tempi economicamente difficili.

In prospettiva, selezionando ulteriormente la qualità delle partecipazioni internazionali e rafforzando in particolare quelle dei paesi limitrofi dell’arco alpino tedesco e ampliando ulteriormente lo scambio con realtà più remote a cui ogni anno dedicare un focus geografico, spero che possa diventare una fiera appunto glocale in cui la produzione internazionale incontra ciò che di meglio ha da offrire questa regione. In particolare, il dialogo con altre periferie culturali potrebbe essere la traiettoria tematica più interessante da sviluppare, dopo i primi accenni di questa edizione, più sistematicamente in futuro.

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