IVANO SOSSELLA FEAT VANNI CUOGHI

0 Posted by - February 5, 2015 - Interviste
Conosco Vanni Cuoghi da tempo, anche se “tempo” qui va rapportato alla durata della mia frequentazione del mondo (lavorativo) dell’arte, commisurabile a quella di un boy scout: sono giovane quindi come il giovane Marx autore del famigerato Das Kapital (lo so che non avete capito un cazzo, ma non importa).

Stimo molto Vanni: stimo l’artista e il suo lavoro -lui lo sa, che quello dell’artista è un mestiere non facile, che richiede dedizione e sacrifici.

Il nostro Ivano Sossella gli dà di doroteo e forse ha ragione.

Di mio aggiungo che, dono divino e democristo/paleozoico che sia, Vanni è anche e soprattutto autore/creatore di mitopoiemi. E anche qui, lo so che non avete un capito un cazzo (non sono cattivo, è che mi disegnano così).

Abbiamo intercettato, insieme ai magistrati della procura di Milangeles, la chiacchierata intercorsa fra Ivano Sossella e Vanni Cuoghi e, anziché inviarla al Corriere della Serva, la pubblichiamo qui: era un atto dovuto.
(Emanuele Beluffi)

 
 
Ivano Sossella usw
I Teatrini con me e per me funzionano come gli ingranaggi di un orologio: meccanica e viaggio. Vanni, me lo fai un teatrino con il pesto? Con il pesto che diventa un blob e tutto quel e quei che tocca diventano farfalle?

Vanni Cuoghi
Caro Ivano, mi viene da ridere, per via di certe coincidenze, che poi tanto coincidenze non sono: il titolo del mio ultimo” Monolocale” è proprio…Odor di Basilico!
Ed è un profumo che è origine e minaccia. Niente di tragico, s’intende, ma le origini a volte possono essere pericolose

Ivano Sossella usw
…ahah la meraviglia delle coincidenze è davvero sempre la più squisita. Concordo, dunque niente farfalle, non sopravviverebbero al pesto-blob. Oltre la soglia delle coincidenze una cosa dimmela: puoi far quel che vuoi vero? Tradotto: ci sono dei limiti nell’ invenzione immaginifica o no (parlando di te sia chiaro)?

Vanni Cuoghi
Ad essere sincero credo di si, la mia immaginazione ha dei limiti. Credo che i miei lavori partano prima dal desiderio. È il desiderare che mi muove. Dipingo proprio quello che vorrei vedere e costruisco i teatrini in cui vorrei veder recitare. Sai Ivano, vent’anni fa, ad una fiera dell’antiquariato, vidi uno strappo d’affresco con il volto di una Madonna. Era un’immagine bellissima del 400. La volevo, ma costava troppo, non me la potevo permettere. Decisi di rifarla, ma non fui soddisfatto; così riprovai ancora e ancora (io sono ossessivo) e non ci fu mai una vera e propria fine…Ancora oggi ,in fondo, ricerco quella grazia nel desiderare. L’immaginazione è, per me, un modo per tradurre un linguaggio. Spero che Platone non si arrabbi, ma credo che la quotidianità abbia più immaginazione di me.

Ivano Sossella usw
…si Platone si incazza un pò perchè la cosa gli piace e un pò perchè penso sia proprio il desiderio il limite dell’immaginazione. Io mi compiaccio invece per il raccontino e lo spleen che regala. D’altronde Vanni i tuoi teatrini hanno nulla di scenografico perchè più che un teatro sono un racconto, un luogo non per recitarvi la vita ma solo per vivervi, squisitamente. In altre parole Vanni Cuoghi ci vuole tutti bimbi piccoli assieme al nonno ad ascoltarlo raccontare l’odissea o leggere la divina commedia accanto al fuoco di un camino?

Vanni Cuoghi
Ahahahah!!!!! No dai! Ti prego…Attorno al camino…Mi fai morire…In realtà aspiro proprio al contrario: mi piacerebbe che, chi si trovasse davanti ad un mio Monolocale, mi raccontasse la sua versione dei fatti. Trovo molto più interessante ciò che mi raccontano gli altri. Io pongo solo la base, gli ingredienti, poi ognuno cucina il tutto come preferisce. Pensa che alla mia mostra “La (vera) storia di Veronica e Virgina”: avevo mescolato tutti gli elementi del racconto: protagonista, antagonista, scontro, ecc ecc (per la gioia di Vlad Propp) e quello che ne venne fuori fu strepitoso! Il pubblico mi raccontava storie bellissime e …io prendevo nota. Che meraviglia , gli astanti erano gli artisti e io il loro pubblico!!! Presi nota dei loro racconti e produssi opere per almeno un anno !

Ivano Sossella usw
…ahaha sì, va a finire che sei sincero…l’ aspirazione, confessalo, è la scuola di Posillipo…anche dire che il pubblico era l’artista e tu il pubblico è cosa talmente dorotea che potrei crederla detta da chiunque, tranne che da un artista…eppure qui si tratta di sincerità: raro riconoscerla ma ora è cosi e ti credo. Davvero.

Vanni Cuoghi
…Doroteo e Nostalgico no…peggio di così…

Ivano Sossella usw
…ehhh ma non tu. Gli altri…quegli altri. Quelli che sono sempre “gli altri”. Vanni sai bene quante siano le pratiche dell’ arte: ci sono lavori che possono essere ed avere presenza solo perche sono arte: aperti al mondo certo ma sempre ricondotti a loro stessi. Ci sono lavori invece che offrono visioni traducibili anche fuori dallo specifico artistico: intendo il passaggio dalla tela, al libro illustrato, alla campagnia pubblicitaria, alla scenografia teatrale. Lavori che anticipano quello che poi accade ad ogni quadro se diventa famoso. E’ un punto di forza del tuo lavoro aver il dono di questa natura del regger bene anche nel passaggio da tela al quadrante di un orologio o l’etichetta di un gran Chianti?

Vanni Cuoghi
Io vengo dalla scenografia; per me è naturale mischiare le cose. Fumetto, illustrazione, decorazione, tutto è linfa vitale per la Pittura. Mi piace cercare nei territori confinanti e attingere a piene mani. Pensa che questa Pittura fatta con le sagome ha un forte legame con il tradizionale presepe ligure. Chi non si poteva permettere la statuina faceva fare la sagoma dipinta in carta o cartone. Io ho solo vestito le statuine con abiti più o meno contemporanei e li ho messi in case di bambola che sono la rappresentazione di luoghi che ho vissuto e attraversato

Ivano Sossella usw
si senza dubbio: i tuoi lavori, uno per uno, prendono posto sulla linea di partenza di un percorso e questo è per tante ragioni ossigeno puro. Forse però non è così vero che ognuno possa farsi il suo trip…un pò senza dubbio, ma accade anche se guardo un cubo di metallo o qualsiasi altra cosa. Ma i tuoi teatrini non offrono via di uscita…forse quel che presenti come libertà di viaggio è in realtà la caduta in una, pur intensissima ed esclusiva, prigionia…in fondo è questo che offre l’arte: non la libertà ma una specie di prigionia dalla quale ognuno, e solo se vuole, può evadere…Sei un artista e mica da ridere pure, sei un Magister…son trappole i tuoi lavori…chi ci finisce dentro mica detto abbia la chiave o trovi la maglia strappata di Montale…

Vanni Cuoghi
Ivano…ma solo un artista come te e un gallerista come Toselli si accorgono della trappola…

Ivano Sossella usw
Anche altri caro Vanni: forse tutti quanti non si fa che aspettare la trappola più celata, irrinunciabile e spietata che possa esistere. Ma credo che pochi lo sappiano al pari tuo, perché il valore di un artista risiede anche nel tendere trappole che sappiano rivelare una natura di dono, di regalo.

Vanni Cuoghi
Ivano, il dono che si riceve dalla trappola è sempre la sorpresa. Io adoro le sorprese. Ho amato da sempre il trompe-l’oeil, tanto per tornare alla pittura e a Genova, perché all’inganno ottico si aggiunge, in modo più complesso, anche l’inganno linguistico. Mi piacciono le rappresentazioni quando sembrano semplici e immediate. Illustrative quanto basta per chiamare il tuo occhio da lontano.

Ivano Sossella usw
Grazie Vanni e appuntamento da Sa Pesta a Zena…ah, vieni pure in compagnia che poi si va a Posillipo
 

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