IVANO SOSSELLA FEAT MAURO MARCENARO

0 Posted by - November 11, 2015 - Interviste

Oswald Spengler mise a nanna l’Occidente e Heidegger non fu da meno. Mauro Marcenaro, invece, la tecnica se l’è portata appresso insieme alla tradizione. Ivano Sossella in una disputa metafisica -e l’altrà metà cos’è?- come (non) siamo abituati.
Buona lettura.

Emanuele Beluffi

 
Ivano Sossella usw
Caro Mauro, a veder di corsa pare hai fatto un po’ di tutto. Magari non ti sei fatto mancare nulla… Però all’occhio sfuggevole appare un gran casino…. Mi sbaglio?

Mauro Marcenaro
Claudio (Claudio Costa) un giorno entra nello studio, a Quarto, mi dice: “lo sai, nei primi momenti non ci capisco nulla, dopo all’improvviso sono dentro ad un mondo”. Tieni presente questo quando su invito di Claudio presi lo studio a Quarto (Osp. Psic., naturalmente): lui era in trasformazione e passava dal concettuale a qualcos’altro. Anche se quel linguaggio, ancora vivo, mi fosse interessato sarei stato la copia di qualcosa che già esisteva, ho mantenuto l’oggetto che è memoria del nostro Occidente portando avanti la pittura e la tecnologia. Gli oggetti che si riferivano sia al surrealismo che al concettuale si separavano, ma persistevano in qualcosa di diverso, la pittura che e’ lo Zen per l’occidente rientrava in gioco…

Ivano Sossella usw
Quel che ho capito: viviamo in un totem e dentro costruiamo totem dove vivremo?

Mauro Marcenaro
qualcosa del genere, sì esattamente, noi siamo parte del tempo esterno ma anche del nostro tempo interno…così la quantità di opere è di ricerca all’esterno può sembrare senza un filo conduttore, all’infinito ogni cosa termina in un modulo, in un pattern. Sono gli incontri, gli amori terreni e idealistici…quando mi avvicino a qualcosa cerco di pensare che quello che vedo è stato fatto da una persona come me, che gioisce, che soffre, che cerca di mettere insieme un mondo con le poche energie che ci sono riservate

Ivano Sossella usw
…qui ci sono mille risposte a cento domande…

Mauro Marcenaro
hai ragione…diciamo così:”Mi sono cercato ovunque” potrebbe essere una bella scusa o anche la verità…non esiste luogo dove ci si può specchiare, cosi come non esiste un luogo dove l’Entropia “secondo principio della termodinamica” non lasci il segno. Gli stessi scettici che dubitavano di tutto non potevano non dubitare di dubitare (?)

Ivano Sossella usw
…un continuum esiste ma per la sola ragione che non v’è nulla che non esista…ma amen. Cosa vuol dire mi-sono-cercato-ovunque? Non si fa mica arte per trovarsi. Uno se deve proprio trovarsi può farlo tanto nella tazzina del caffè che in un laccio da scarpe o qualsiasi cosa. Non capisco, che c’entrano i lavori col tuo “mi”?

Mauro Marcenaro
…esiste l’Io e il me, cosi come esiste l’inconscio e il mi…l’indagine si rivolge verso l’interno, i paesaggi sono quelli dell inconscio o meglio dell’anima, il viaggio di ricerca del sé, è conseguente all'”iniziazione culturale”…il viaggio di altri prima di noi verso l’interno. Così il “mi-sono-cercato-ovunque” potrebbe essere simboleggiato da due frecce, una verso il cielo e l’altra nel sotto suolo, giù giù fino al centro di del Sé, avviso ai naviganti e/o ai turisti: è un viaggio di andata e ritorno

Ivano Sossella usw
…alla fine della fine dunque più ci si approssima al tuo lavoro più ci si avvicina a te?

Mauro Marcenaro
per rispondere, una metafora della meccanica quantistica: una moneta cade nell’imbottitura di una poltrona,
per recuperare la moneta l’unico modo è inserire due dita nella fessura, lo squarcio si allarga e la moneta si allontana. Chi osserva un installazione, un quadro, un lavoro, può conoscere l’artista attraverso quell’opera in quell’esatto momento in cui il lavoro è stato firmato, ma non può pretendere di entrare in contatto con l’artista che come la monetina è già altrove. Cosi l’artista ha bisogno di un amore incondizionato anche quando non appone la data su se stesso…ma tu sai che tutto è immaginazione

Ivano Sossella usw
Certo, ma nel lavoro si deve far finta che non sia così…
Mauro ho sempre pensato (e visto) che tu sia il più reale ed effettivo amico, fratello, discepolo, compagno di lavoro-e-nn-solo del grande Claudio Costa…vero, no?

Mauro Marcenaro
…beh, io metto tutti gli amici reali di Claudio, te compreso…mi ricordo la copertina di Flash Art con la tua installazione di Venezia che mi fece vedere…una cosa è certa, non gli ho mai sentito parlar male di nessun artista

Ivano Sossella usw
ma tu come lui siete aborigeni travestiti da qualcos’altro…anche i tuoi quadri sono trappole per archetipi, per sogni più concreti e tetragoni di una zolla di terra…

Mauro Marcenaro
questa me la trascrivo

Ivano Sossella usw
allora trascrivi anche che l’intervista è finita…ti ringrazio tanto. A dir poco una intervista davvero insolita. Grazie
 

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