IVANO SOSSELLA FEAT. EMILA SIRAKOVA

0 Posted by - February 18, 2013 - Interviste

Kritika ha lasciato la sua pupilla Emila Sirakova nelle mani di Ivano Sossella, artista colto e già contributor (all’Inglese, perchè fa fino) del suddetto fogliuzzo kritiko. Risultato: un’intervista folle via Facebook. Della serie: facciamoci i fatti nostri, ‘chè sono egualmente oggetto d’interesse della comunità tutta.

Povero il c.lω dell’Imperatore! Una Intervista

Ivano Sossella Usw I tuoi disegni non sono quadri e non hanno voglia di esserlo. Sono presi da loro stessi, fedeli al mestiere, al tratto accademico non offrono mai occasione di sconcerto. Ma perché cerchi sempre così tanto di fare del bene? E’ la crocerossina che muove (ferma!) la mano dell’ artista?

Emila Sirakova Vuoi le risposte ponderate e decenti? Allora, diciamo che le macchie spiegano gran parte di questo meccanismo. Cerco di macchiare il lavoro per strapparlo alla feroce precisione che mi perseguita. E d’altra parte trovo sia bellissimo poter fare dei lavori che diventino sempre più contemporanei ma con una mano così rinascimentale. L’obiettivo sarebbe proprio quello, riuscire a fondere sempre di più queste cose…come il tram romanaccio…un disegnone gigante su un tram

Emila Sirakova – Unicredit Contemporary Times – Roma – 30-06 | 02-07 | 2012, Courtesy Emila Sirakova, photo Thomas Pagani

Emila Sirakova – Unicredit Contemporary Times – Roma – 30-06 | 02-07 | 2012, Courtesy Emila Sirakova, photo Thomas Pagani

Ivano Sossella Usw Sa di bugia…perché una macchia, per sua natura imprevedibile, mette in risalto il segno e la sua precisione e determinatezza: quel che vogliono strappare le macchie è, semmai, un applauso. Sa di bugia… perché il disegno sul tram lo apparenta all’ adv: in quel caso non si riesce a dimenticarsi del contesto. La matita non è più quella che hai in mano: la matita è il tram: il mezzo diventa mezzo pubblico…

Emila Sirakova Non proprio. I miei lavori cambiano molto prima e dopo le macchie… o almeno negli ultimi lavori le macchie si sono pure intensificate. Il mezzo diventa voce ampia, è adv se lo vedi come tale. Se lo vedi come un megafono gigantesco non è più (solo) adv …e diciamocelo pure, ad un’artista giovvvine come me l’adv fa mica male?!

Ivano Sossella Usw Potresti disegnare per una mostra, disegnare sulle fiancate degli autobus e degli aerei, sui libri, probabilmente sulle tazzine per il caffè, sulle magliette, sulle facciate delle case come nel packaging di prodotti di bellezza e wellness. Non diresti di no a chi ti chiede di disegnargli il cane, la moglie, la casa di campagna e qualsiasi cosa perché quel che importa a te è disegnare. Tutto inizia davvero e finisce nel disegno? Non ti interessa proprio trovare una buona occasione per disinteressarti del tuo piacere nel disegno?

Emila Sirakova No. Tutto passa dal disegno, non inizia e non finisce, passa. Potrei fare qualsiasi cosa, perché la sfida sta nel farla come vuoi e dire quello che vuoi a modo tuo. Disegnerei qualsiasi cosa: ovviamente a volte con più piacere a volte con meno.

Ivano Sossella Usw Altra bugia…: non è vero che disegneresti qualsiasi cosa.

Emila Sirakova Perché no?

Ivano Sossella Usw Perché no.

Emila Sirakova Perché “perché no”? Cosa te lo fa dire? Ti dirò, le uniche cose che non disegnerei per ora sono argomenti politici.

Emila Sirakova, Rebellion der Träumer, 2012, 100×70, pastelli e acrilico su strati di carta oleata, Courtesy Emila Sirakova

Emila Sirakova, Rebellion der Träumer, 2012, 100×70, pastelli e acrilico su strati di carta oleata, Courtesy Emila Sirakova

Ivano Sossella Usw Sei vincolata al racconto: attendi e intendi che il racconto dia ragione al tuo disegno: fai disegni, non quadri. I tuoi disegni non ti abbandonano mai, ti appartengono. Un quadro è occasione di abbandono invece: l’appartenenza all’autore esiste nel suo circondario (mercato, comunicazione, mostre etc) e lo alimenta anche. Ma fare un quadro è occasione di abbandono da e di quel che si fa. Tu non disegneresti mai il tuo cane a fette, non lo riprenderesti mai dal vero mentre viene investito….non disegneresti “ogni” cosa. Non deve essere così certo, ma non è vero.

Emila Sirakova Potrei disegnare personaggi di valore o meno. Il mio cane a fette potrei benissimo disegnarlo. E ultimamente ho sempre più spinta nel disegnare proprio cose simili.

Ivano Sossella Usw No….non disegneresti ogni cosa e probabilmente se il tuo studio prendesse fuoco salveresti il cane dovessi scegliere tra lui e i tuoi disegni.

Emila Sirakova …li lascio bruciare perché ho pur sempre le mani, dopo potrei ridisegnare quello che voglio…

Ivano Sossella Usw Tu salvi il cane, Giacometti avrebbe salvato il gatto, c’è chi porterebbe in salvo il Rubens e ancora chi prenderebbe subito adesione al rogo magari. Sarà come dici, salveresti il cane, eppure in questo florilegio di macchie io sento già odore di arrosto… :)) Si dice anche: in arte cercare e abbandonare… E’ un principio forse più maschile non credi ? Non credi convenga farsi un po’ maschi se si fa arte e si dice di voler fare arte?

Emila Sirakova E cosa vuol dire farsi maschi esattamente? Avere le palle di fare quel che si ha la certezza sia giusto?

Ivano Sossella Usw No. Intendo farsi cercatori, cacciatori, pescatori. E fare anche a botte, servisse. L’ archetipo per dirla così, ciò che differenzia.

Emila Sirakova E chi ha detto che non lo si faccia? Io spesso violento il mio lavoro… stai toccando un argomento a me molto caro.

Ivano Sossella Usw Non le certezze, non la violenza penso siano maschili: sono aspetti super-partes. Intendo cercare, trovare, fare magari a botte, crescere e poi abbandonare: in questo l’arte è maschile, non pensi ?

Emila Sirakova Mi sorprendo spesso dalla forza che mi viene da usare nel piegare il lavoro al punto a cui vorrei che arrivi… si tratta di litigare, incazzarsi e prendere posizione, ma nei confronti del lavoro stesso perché, come ben sai, non sempre il disegno/pittura/opera ubbidisce subito al tuo volere, a volte si rifiuta o cerca di essere più morbido di quanto vorresti. Ecco, la mia ricerca da un anno a qua spesso sta nel cercare di renderlo più aggressivo e immediato.Ma mi richiede tempo come processo.

Emila Sirakova, Die Entfremdung, 2012, 80×120 cm, pastelli e acrilico su strati di carta oleata-leggera, Courtesy Emila Sirakova

Emila Sirakova, Die Entfremdung, 2012, 80×120 cm, pastelli e acrilico su strati di carta oleata-leggera, Courtesy Emila Sirakova

Ivano Sossella Usw C’è del gastronomico: manca solo che tu dica ora la temperatura del forno e i tempi di cottura.

Emila Sirakova Quelli sono imprevedibili, dipende dai materiali e dalla quantità di essi in pentola… Sai, detto tra noi (perché i punti deboli non sempre vanno sbandierati) penso che il punto debole di quello che faccio per ora sia quello un’eccessiva bontà, l’urlo coi pesci è un po’ una delle giuste direzioni… vaghe allusioni subliminali e un po’ di sana incazzatura.

Ivano Sossella Usw …e una spolverata di noce moscata…. :)))) A parte questo: c’è ancora una cosa riguardo alla bugia di te che disegni quel che vuoi. Se da domani arriva l’ imperatore del mondo tutto che a tutti da pane vino e aspirina e ti dice che puoi disegnare sempre e quanto vuoi, ma devi disegnare sempre e solo il suo sedere ciccio altrimenti perdi la testa…

Emila Sirakova Hahahahahahahaha

Ivano Sossella Usw Disegni sempre e solo il suo sedere ?

Emila Sirakova Mmm, potrei riempire il contorno del sedere con altri disegni? In modo che sia sempre un sedere, il suo sedere, ma come tatuato?

Ivano Sossella Usw Il sedere dell’ imperatore del mondo tatuato: beh qua sì che si abita l’abbandono. Bingo.

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