I NUOVI MOSTRI

I nuovi mostri, questo il titolo della collettiva presso Costantini Art Gallery: sei artiste che con tecniche e stili differenti rappresentano le mostruosità della contemporaneità.

I nuovi mostri sono i timori, le pulsioni e i desideri nascosti, le paure e l’odio per ciò che spesso non comprendiamo. Uno spazio espositivo riunisce questi elementi e li pone dinanzi a noi, come se il tempo di affrontarli fosse ormai giunto.

Interessante Silvia Beltrami, che affronta nei suoi collage un problema attuale: il dover essere sempre attori su un palcoscenico, perché la regola numero uno, ricordatela, è apparire! Guardandoci meglio intorno, però, comprendiamo come questo non sia un problema che colpisce solo le giovani generazioni, anzi. Cristina Lama cerca di esorcizzare paure, ansie e incubi dell’infanzia attraverso un genere di pittura infantile ed espressionista: mostri, lupi e vampiri prendono vita e vengono descritti per essere rimossi. Forse alcuni di questi mostri sarebbero stati meglio nascosti negli scorci di Mirka Pretelli: qui una calma apparente nasconde una tensione per ciò che è stato o che forse sarà. L’assenza di individui ci lascia sospesi in un tempo fuori dalla realtà, in cui è proprio l’apparente tranquillità a metterci in tensione. Qualcosa c’è ma non si vede, ci guardiamo intorno e sentiamo che non tutto è come appare. Come non tutto appare evidente nei lavori di Milena Sgambato: dietro una calma apparente, suggerita dalla delicatezza delle linee e dei colori, si annidano messaggi tormentati e rudi. Dopotutto, non v’è rosa senza spine, non potrebbe esser così anche per un quadro? Nei lavori di Yolanda Tabanera l’uso del materiale è strettamente connesso al significato stesso delle opere: tormenti e mostri interiori si esorcizzano attraverso le sculture. C’è, infine, chi, attraverso il grande universo delle armi, ormai collaudato dai grandi artisti, ha cercato di rappresentare i tormenti di una vita: Marina R. Vargas lascia all’osservatore poche possibilità, se non quella di ipotizzare una verità spesso nascosta. Si esce dalla mostra con una domanda: ma I nuovi mostri era il titolo della mostra o qualcosa lì presente?