GRANDART con gli occhi di Giacomo Vanetti

0 Posted by - October 8, 2019 - Recensioni

Ma si è sempre chiamata così? GRANDART – Modern & Contemporary Fine Art Fair è giunta alla sua terza edizione e se la memoria non m’inganna, almeno alla prima si chiamava solo Grandart, ma può darsi che la mia memoria faccia cilecca.

Non fa cilecca invece quando si tratta di fermare nel tempo del ricordo quegli artisti e quegli stand che per una ragione o per l’altra si sono distinti, a insindacabile e inevitabilmente soggettivo giudizio dello scrivente. Ma può darsi che abbia scordato qualcuno/a, in tal caso NON chiedo venia comunque.

Random, cioè a cazzo, cito quanto ha colto nel (mio) segno: Giovanni Blanco della Galleria Lo Magno, Sergio Padovani uno e bino fra Federico Rui e The Bank (il cui premio è stato vinto da Gianluca Corona della galleria di Lorenza Salamon), Alfio Giurato della galleria di Federico Rui, Fabio Giampietro da Fabbrica Eos, Paolo Paradiso alla galleria Ponte Rosso, Federico Romero Bayter alla Sifrein Art Contemporain, Angelo Accardi da Zanini Arte e la mostra Ex Voto Per Arte Ricevuta.

Come sempre le immagini sono più efficaci delle parole e sempre-come-sempre l’occhio in b/n di Giacomo Vanetti ha visto la fiera (anche) per noi.

P.S. Informazione di servizio: il gallerista Federico Rui informa che GRANDART – Modern & Contemporary Fine Art Fair si è sempre chiamata così. Io non c’ero e se c’ero dormivo.

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E, in via del tutto eccezionale, ecco per voi anche il video della bravissima Daniela Gulino (almeno questo è a colori…):

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