Giuseppe La Spada | In a changing sea

0 Posted by - March 1, 2017 - Approfondimenti, Kritika segnala

Un viaggio negli abissi luminosi dell’acqua come simbolo dell’energia e del grande mistero del nostro Pianeta. Giuseppe La Spada sarebbe d’accordo con Derek Jarman quando diceva che “il blu è l’amore universale in cui ci si immerge”. Le sue immagini sono una sorta di canto del mare, un inno alla sua magia fatta di onde carezzevoli, drammatiche profondità squarciate dalla luce, sotterranee esplosioni biancheggianti simili a costellazioni impazzite… Una magia tradita ma non cancellata, dove l’acqua, pur conservando il suo incanto, è al contempo popolata, solcata da strani esseri traslucidi, opalescenti: le plastiche. Bellezza e devastazione, mistero dell’acqua e artificio umano convivono infatti nelle immagini di questo autore, giustamente convinto di dover rappresentare le meraviglie del mare anche attraverso la consapevolezza delle sue sofferenze.

Il mare, ci dicono gli scienziati, è ormai una “zuppa” di microparticelle di particelle di plastica, con “una media di 1,25 milioni di frammenti di plastica a chilometro quadrato nel Mediterraneo, e di 335 mila nel Pacifico”. Ma ci sono anche le macroplastiche che strangolano e soffocano gli animali, che arrivano sulle nostre rive trasformandole in discariche. D’altra parte, ogni anno, vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e in cinquant’anni la produzione è aumentata di venti volte. Eppure esistono le bioplastiche degradabili (Smart Materials dell’I.I.T di Genova), 100% green e ricavate da scarti vegetali…

In sintonia con il suo impegno ambientale la galleria AMY D Arte Spazio, con la sua piattaforma economART, propone una ricerca – come questa di Giuseppe La Spada – capace di confrontarsi con la scienza e di riflettere sulle emergenze del Pianeta, senza limitarsi alla semplice denuncia. Immagini come quelle di La Spada infatti, se da una parte puntano il dito contro i disastri compiuti dall’uomo, dall’altra non rinunciano alla bellezza, perché solo a partire da essa, come pure dalla vitalità e dal mistero della natura, possono nascere la speranza e la spinta al cambiamento.

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