Entrate nello spazio Zero della GAMeC di Bergamo senza pensare a cosa state guardando e lasciatevi trascinare dall’irresistibile energia dell’installazione site-specific di Giuseppe Gabellone (Brindisi, 1973; vive e lavora a Parigi),
realizzata in occasione di questa prima mostra in una istituzione pubblica italiana a cura di Alessandro Rabottini. Qui sarete avvolti dai misteriosi dinamismi fluidi e curvilinei che si creano fra tre altorilievi a muro dai colori terrosi, ocra, nero fumo e terra di Siena, con teatrali panneggi di tessuto giallo, viola e verde acido di velluto che rivestono completamente le pareti e il pavimento dello spazio espositivo: isolato, soffice, ovattato e morbido.
Giuseppe Gabellone pur essendo schivo e tenebroso, si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica internazionale ed è considerato tra i più interessanti artisti della generazione post concettuale sperimentale degli anni Novanta. Qui alla GAMeC espone un lavoro complesso e d’impatto più scenografico rispetto alla precedente produzione, confermando il suo interesse a sperimentare sempre nuovi materiali e forme, per definire iconografie in bilico tra materiale e immateriale, immagine e scultura, astrazione e realtà. Gabellone, che ha partecipato all’edizione di Documenta a Kassel nel 2002 e alla Biennale di Venezia nel 1997 e nel 2003, si distingue fin dagli esordi per la realizzazione di fotografie trasformate in pure immagini autoreferenziali.
In questa mostra le sue nuove opere sprigionano campi di energia, ruotando intorno al concetto di trasformazione ed estensione in relazione con lo spazio. Giuseppe Gabellone passa dal rigore formale e concettuale che lo contraddistingue a una ricerca più sensoriale/percettiva, in cui sviluppa ambienti esperienziali immersivi attraverso l’uso di panneggi di tessuto, “coperte” metaforiche protettive dalle difficoltà esterne, giocando sugli elementi immateriali come la luce facendo dialogare le coppie di opposti naturale/artificiale e astrazione/figurazione.
Alla GAMeC il percorso espositivo si snoda in due sale della project room: nella prima troverete tre calchi in resina colorata realizzati su assemblaggi di vari materiali, legno, plastica, oggetti d’uso comune, come lampade e piccole sculture a forma di lumaca o di foglie. Tutti i materiali sono immobilizzati, iconizzati all’interno di sculture rigide, mentre un nastro di materia plastica copre le parole: Proteggi Giuseppe, Mother e Irò,Irò, Irò, che coincidono con i titoli delle opere. Queste strutture rigide sono affiancate dai tessuti colorati che rivestono e alterano la percezione dello spazio. Il percorso espositivo si conclude nella seconda sala con due piccoli bassorilievi senza titolo, calchi di alluminio e di bronzo in cui concetti di movimento in bilico fra tattilità e seduzione visiva si rincorrono con l’altro. Con questo lavoro sulla staticità si passa a una fluidità che diventa l’obiettivo del fare dell’artista. Dall’immobilismo delle forme scultoree e dalla ricerca di pura visibilità, Giuseppe Gabellone qui si apre alla possibilità di sperimentare dispositivi visivi e sensoriali che si basano sulla contrapposizione di colore e monocromo, materiali rigidi e morbidi, passando, tra le torsioni dei nastri inseriti nei calchi a muro in resina che raffreddano e allontanano la percezione del lavoro manuale e i drappeggi di tessuto dai colori squillanti che si espandono nello spazio, all’ambiente in cui si crea un’indescrivibile tensione di continuità: vi sentirete parte di un moto perpetuo, intrappolati nei vortici di un divenire inarrestabile e invisibile, dove si avviluppano pensieri e sensazioni.
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Giuseppe Gabellone – Verde Acido (part.) – 2012 – Tessuto in cotone vellutato, imbottitura acrilica – 15 m x 11,5 m – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Untitled – 2013 – Bronzo – 27 x 20 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo, 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Untitled – 2013 – Alluminio – 26 x 32 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Proteggi Giuseppe (part.) – 2012 – Resina epossidica – 224 x 165 x 40 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Proteggi Giuseppe – 2012 – Resina epossidica – 224 x 165 x 40 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Mister Mother (part.) – 2012 – Resina epossidica – 169 x 197 x 28 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Mister Mother – 2012 – Resina epossidica – 169 x 197 x 28 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Irò irò irò (part.) – 2012 – Resina epossidica – 229 x 178 x 30 cm – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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Giuseppe Gabellone – Grande Viola (part.) – 2012 – Tessuto in cotone vellutato, imbottitura acrilica – 15 m x 11,5 m – Veduta dell’installazione – GAMeC Bergamo – 2013 – Foto: Roberto Marossi – Courtesy greengrassi, London e ZERO…, Milano – Courtesy GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Giuseppe Gabellone
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
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