GIOVANNI CAMPUS | Tempo in processo. Rapporti misure connessioni.

0 Posted by - May 6, 2016 - Kritika segnala

Menhir Arte Contemporanea ha il piacere di presentare Tempo in processo. Rapporti misure connessioni, mostra personale dell’artista Giovanni Campus, a cura di Alberto Zanchetta, che inaugura sabato 7 maggio alle ore 18 nella sede espositiva di via  Manzoni 51, a La Spezia.

Il progetto, ideato site-specific per La Spezia, comprende un percorso installativo attraverso l’inserimento e la proiezione di assi in legno, puntellate contro pavimenti, pareti e angoli della stanza che dialogano con una selezione di opere a parete. Pittura e scultura si compenetrano e completano a vicenda, offrendoci una terza via: una nuova proposizione, di innesto, di indefinitezza, come in-finita è la dimensione-scansione temporale a cui tendono. La mostra è articolata in un rimando relazionato tra le opere che nel loro concatenarsi rappresentano quel “tempo in processo” che è alla base della ricerca artistica di Campus. Come scrive Alberto Zanchetta: «L’arte di Campus è in divenire, o meglio: nel divenire, pienamente coinvolta nel processo».

Sarebbe riduttivo affermare che le esposizioni di Campus mettono in mostra il processo, sarebbe più corretto dire che egli di-mostra come le opere siano entità unitarie, un insieme di più parti, la cui somma è superiore alle parti stesse. Non a caso, le forme da lui create ci appaiono irregolari: sono geometrie che si negano alla propria nomenclatura, sarebbe anzi più plausibile definirle delle “geografie”, luoghi in cui è possibile riconoscere i rapporti, individuare le misure e stabilire le connessioni di cui ci parla l’artista.
La selezione di opere comprende una serie di lavori recenti oltre ad una scelta di opere storiche realizzate nel decennio dei Settanta.

A corredo della mostra sarà presentato il catalogo con testo critico di Alberto Zanchetta.
 
Giovanni Campus nasce ad Olbia nel 1929, frequenta gli studi classici a Genova, e successivamente l’Accademia di Belle arti di Livorno. Tra la fine degli anni 60 e la prima metà dei 70, partecipa a rassegne d’avanguardia quali “Numero” e “Technè”a Firenze e “Sincron”a Brescia. In questo periodo importanti sono le frequentazioni con alcuni curatori e critici d’arte tra i quali G. Appella, GC. Argan, U. Apollonio, G. Beringheli, L. Inga Pin, LV. Masini, A. Passoni. l’attività artistica lo porta a soggiornare per lungi periodi sia a Parigi negli anni ’60/’70 che a New York negli anni ’80/’90. Numerosi sono gli interventi e le installazioni così come i percorsi urbani e sulla natura: dalla Piazzetta di Palazzo Reale a Milano nel 1977, alla Galleria Comunale di Bologna nel 1978; dalle coste della Gallura nel 1983 al Parco Geominerario di Carbonia del 2014. Si ricordano le personali ad indicazione antologica tenute al Museo Civico in Progress di Livorno nel 1979, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1987, la presentazione di Giorgio Cortenova a Palazzo Forti di Verona del volume monografico “Disegno Ricognizione Intervento” 2006 e la mostra al Museo G. Fattori di Livorno nel 2015. Tra le rassegne si segnalano, nel 1970, “1→∞- New Multiple Art”, rassegna itinerante al Witechapel Art Gallery, di Londra; la partecipazione nel 1971 alla “II Triennale India” per il Padiglione Italia, New Delhi, mentre nel ’79 prende parte alla “Six British International Print Biennale”, Sezione Italia, Bradford. Nel 1986 è in Giappone per l’”Experimenthal Art, 6th International exhibition”, presso il Yamanashi Museum di Kofu; nel 2008 partecipa alla rassegna “Viaggio in Italia”, alla Neue Galerie Am Landesmuseum di Graz. Recentemente, nel 2011, prende parte alla mostra “Percorsi dell’Arte Italiana” al VAF-Stiftung MART di Rovereto.
 
MENHIR Arte Contemporanea
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