ARTICOLO PUBBLICATO SU IL GIORNALE OFF
Iniziò negli anni Settanta coi matrimoni e finì per scattare per Missoni, Krizia, Trussardi, Versace (in mezzo gli still life per Chirstie’s), collaborando a riviste cult come Vogue Italia, Donna e Elle insieme a pezzi da novanta come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Oliviero Toscani, Ferdinando Scianna.
Ma Giovanni Gastel è anche poeta (a soli sedici anni la sua prima pubblicazione), autore di suo pugno e non per interposto giornalista di una recente autobiografia, attitudine creativa che con ogni probabilità è la concausa di una produzione visiva non limitata alla “classica” fotografia informativa ma che mette in evidenza anche il “quid” che la proietta nell’universo dell’arte: pur non atteggiandosi a superstar del contemporaneo, le mostre e le monografie a lui dedicate in Italia e all’estero non si contano.
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