FIAC: QUARANT’ANNI E NON SENTIRLI

0 Posted by - October 24, 2012 - Recensioni

Già da Londra si attendeva l’inizio di Fiac e ci si chiedeva se, anche quest’anno, la fiera parigina avrebbe marcato la differenza con Frieze e rafforzato il suo focus sulla qualità e l’attenzione riservata alle giovani proposte.

Il Grand Palais, cornice di straordinaria bellezza, si conferma sede ideale per accogliere molte delle migliori gallerie del mondo e dare allo stesso tempo spazio ai nuovi talenti del mercato, sia quelli ormai entrati nel gotha internazionale (a cui è stato riservato il nuovo spazio del Salon d’honneur) sia quelli che, rappresentando artisti molto giovani, si stanno valorosamente facendo spazio in un panorama sempre più affollato e competitivo.

Tra gli emergenti, cui sono state destinate gli spazi del primo piano e del Secteur Lafayette, si segnalano le proposte di Jessica Silverman (San Francisco), in particolare il lavoro del pittore canadese Shannon Finley; della parigina Marcelle Alix con le installazioni del britannico Ian Kiaer; e dell’ungherese Kisterem, che proponeva una grande installazione di Tamas Kaszas. Nel Salon d’honneur spiccavano gli stand di Balice Hertling, incentrato sul design; della galleria belga Jan Mot, con lavori inediti del neo-concettuale Mario Garcia Torres; e di Franco Noero con il progetto Defense d’entrer di Lara Favaretto. Tra le gallerie storiche al piano terra, di grande interesse le opere proposte da Massimo Minini, con un pianoforte di Bertrand Lavier e una intrigante parete di pitture marine raccolte da Hans-Peter Feldmann; e gli stand dei “padroni di casa” Daniel Templon, con la raffinata pittura di Mao Yan e la scultura da incubo di Chiharu Shiota; e Yvon Lambert, con una divertente reinterpretazione da parte di Francesco Vezzoli del capolavoro di Boccioni Forme uniche nella continuità dello spazio. In tutte le sezioni si è rilevata anche quest’anno una forte presenza statunitense (la seconda in ordine di partecipazione, con una trentina di gallerie), con le ormai fedeli newyorkesi Paula Cooper, Cheim & Read e 303 Gallery, il ritorno dopo un anno di assenza di Regen Projects di Los Angeles e l’adesione di Gavin Brown’s Enterprise, Greene Naftali, Elizabeth Dee e di un peso massimo dell’arte moderna come Helly Nahmad.

Di buona qualità anche le fiere collaterali Slick, trasferita dalla corte del Palais de Tokyo allo spazio Le Garage in pieno Marais, e Cutlog, tenuta nella aristocratica Bourse de Commerce, quest’ultima con una forte vocazione internazionale (80% di gallerie straniere e un forte contingente Italiano). Le gallerie con presenza stabile a Parigi non hanno limitato il loro contributo alla partecipazione fieristica, arricchendo il programma culturale (e commerciale) dell’art week attraverso mostre e progetti nelle loro sedi. In particolare si segnalano Joseph Beuys da Thaddaeus Ropac e Claire Morgan da Karsten Greve (a un portone di distanza l’una dall’altra in Rue Debelleyme) e grandi inaugurazioni fuori città del nuovo spazio di Gagosian a Le Bourget con una mostra monumentale di Anselm Kiefer e del progetto Sphères di Galleria Continua a Le Moulin. Anche i musei proponevano programmi di notevole interesse: mentre al Pompidou si celebra fino al 7 gennaio il talento ormai maturo dell’algerino Adel Abdessemed (classe 1971), il Grand Palais dedica una grande mostra al maestro della pittura realista americana Edward Hopper, il cui immaginario ancora risuona nel lavoro di molti giovani artisti (magistralmente allestita, la mostra resterà aperta fino al 28 gennaio).

Fiac 2012 non delude, corredata da una ricca art week e da un’ampia e vivace sezione giovane, confermandosi un immancabile appuntamento autunnale e una valida ragione in più per americani e altri buyers internazionali per volare in Europa e partecipare al caldo ottobre dell’arte contemporanea, in attesa delle aste di novembre a New York e della immancabile Art Basel Miami Beach a inizio dicembre.

 

FIAC – Foire Internationale d’Art Contemporain
www.fiac.com

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