ELISA CELLA. BIO

0 Posted by - December 18, 2012 - Recensioni

Quando la scienza, la biologia e la fisica quantistica costituiscono una grammatica visiva non propriamente scientifica bensì estetica, allora si riconosce la ricerca microbiologica astratta e non geometrica di Elisa Cella (1974; vive e lavora fra Genova e Milano), che ha nel cognome il destino di una studiosa di matematica appassionata di pittura, che nella cellula e nelle forme biologiche germinanti ha trovato il presupposto formale per la rielaborazione di una sensibilità sistematica, che è , nell’atteggiamento scientifico, il principio artistico di comprensione che precede e domina il principio analitico di spiegazione. A Milano, nello spazio di City Art, laboratorio attivo situato in un quartiere multietnico ai confini di Turro, dove c’è fame di creatività, cultura e luoghi di aggregazione sociale, a pochi metri dalla pista ciclabile della Martesana, sulla superficie bianca e asettica come un gabinetto medico di cinque opere di grandi e medie dimensioni brulicano e si moltiplicano micro e macro cellule, forme organiche dai colori accessi, rossi, gialli,viola e arancioni, che disegnano immaginarie catene molecolari inscritte all’interno di elissi o cerchi perfetti. Queste cellule esplosive sembrano trascrivere analiticamente la reazione chimica che si scatena nel nostro sistema neurologico quando siamo presi da emozioni incontrollabili.

Di Elisa Cella raggela l’apparente freddezza nel riprodurre forme circolari di diverse grandezze che evocano ramificazioni globulari di liquidi, forse di una goccia di sangue o di acqua , l’origine della vita vista al microscopio.

Le sue forme biologiche, apparentemente decorative nelle loro variabili combinazioni, in realtà aprono riflessioni sulle sperimentazioni di alterazioni genetiche e ormonali in atto, sulla clonazione e sulla possibilità di riprodurre la vita in vitro. Non dimentichiamoci che in una parte del mondo, già dilaniato da guerre civili, dove la vita sembra non aver più valore, illustri scienziati stanno mettendo a punto non più bombe atomiche ma batteriologiche, che se sganciate metterebbero a rischio la vita della Terra.

Sono fin troppo piacevoli anche le dieci piccole opere che visualizzano microscopiche cellule in espansione, potrebbero evocare le paure di virus che rendono la vita vulnerabile.

Elisa Cella dipinge forme modulari che ingannano per piacevolezza, ma sono il pensiero di una possibilità di immobilizzare l’essenza della vita. Le sue cellule, ispezionate dietro una lente d’ingrandimento, sono ready made di vita che potrebbero generare distruzioni.

Elisa Cella | Bio
a cura di Alessia Locatelli

City Art
via Dolomiti 11, Milano
www.cityart.it
info@cityart.it

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