INTERVISTA PUBBLICATA SU IL GIORNALE OFF
Camillo Langone non è nuovo qui su Kritikaonline.
È l’autore del best seller Eccellenti pittori, “ritratti” di artisti italiani di oggi “da conoscere, ammirare, collezionare” e raccontati a partire dalle loro biografie. È il titolare dell’omonimo e seguitissimo blog, “il diario della pittura italiana vivente”. E dopo aver girato in lungo e in largo l’Italia alla scoperta dei nuovi talenti della venerabilissima disciplina, ha curato una mostra: i “Novantiani” (inaugurazione al Castello dell’Abate a Castellabate, Salerno, il 22 luglio), collettiva di nomi nuovi e nati, appunto, negli anni Novanta, più giovani dei cosiddetti “giovani” Ottantiani, “la prova che la pittura, quindicimila anni dopo i bisonti delle grotte di Altamira, è ancora giovane“. Stiamo parlando di Camillo Langone, le cui note biografiche secche e lapidarie ci dicono che “vive a Parma, scrive sui giornali e pubblica libri“.
Hai detto che queste nuove leve della pittura sono reazionarie? In che senso?
“Reazionario” è un aggettivo che mi piace quindi tendo a estenderne l’accezione. Nel testo del catalogo l’ho usato notando alcune preferenze culturali apparentemente poco contemporanee da parte di artisti che anagraficamente sono i più contemporanei di tutti. Ad esempio: quando ho chiesto ai Novantiani quale fosse la musica che avrebbero voluto abbinare ai loro quadri io mi aspettavo l’elettronica, il noise, il doom metal, il rap, e invece mi sono stati citati brani ottocenteschi di Satie.
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