Mc2gallery cambia veste e apre la nuova sede a due passi dal Museo Pecci, nella ex conceria di via Malaga 4 a Milano, affascinante contesto dall’aria mitteleuropea e già sede di studi d’artista ed eccentrici creativi.
Una vera e propria home gallery dall’atmosfera intima, in cui al piacere delle mostre si aggiunge quello della lettura, su sfiziosi sofà, di libri fotografici e testi rari, grazie alla collaborazione con la libreria Gogol&Company. Il “rischio” è che da questo luogo così glamour e accogliente non si abbia alcuna voglia di andar via. Se poi si aggiunge che l’attenzione particolare della galleria è rivolta non solo ad artisti italiani e internazionali, ma anche e soprattutto ad artisti del Sud-Est Asiatico, il cerchio si chiude e pervade un senso intellegibile di totale compiutezza.
Daydream è la mostra personale dell’artista cinese Chen Nong (Fuzhou, 1966), che il 30 aprile ha inaugurato il nuovo spazio. La mostra, che partecipa al Photofestival 2013, è in collaborazione con FQ Project Shangai e presenta opere esposte per la prima volta in Italia.
Ogni lavoro di Chen Nong nasce da puntuali considerazioni sul ruolo e sull’importanza delle tradizioni culturali cinesi nella complessa e contraddittoria società contemporanea. Lui stesso dice:
We can never escape history. It is embedded in us, part of who we are and of what we become
Questo decisivo ancoraggio alla tradizione fa da specchio anche alla tecnica che sceglie di utilizzare: attraverso infatti un antico metodo di stampa tipicamente orientale, realizza una combinazione di pittura e fotografia, con l’utilizzo di carte di alta qualità, prima sensibilizzate e poi colorate a mano, ai cui angoli si possono notare le pennellate dell’emulsione.
Nelle otto singole immagini della serie San Xia, il cui formato riflette la tradizione storica cinese di narrazione su rotoli di carta tipico delle Shan-Shui, operai/soldato posano in armature di carta realizzate dallo stesso artista, davanti alla costruzione della Diga delle Tre Gole, un eco-mostro che ha causato l’alterazione del paesaggio, l’estinzione di alcune specie di animali e lo spostamento di un milione di persone che, secondo le autorità cinesi, saliranno a quattro milioni entro il 2023. Il fragile esercito di carta, ignaro dei solidi progenitori di terracotta, sembra dimostrare una inequivocabile certezza: il prezzo della civilizzazione è la distruzione della bellezza!
Il procedimento artistico ha un impatto immediato sull’osservatore: l’uso di cromie forti, l’inserimento di precisi dettagli e la commistione di elementi dissonanti allontanano dal rischio della semplice restituzione del reale, aprendo uno spaccato di dialogica lettura tra i contenuti simbolici.
Chen Nong si fa dunque narratore fantasioso per dare un senso al presente e interpreta quella convivenza forzata tra tradizione antica cinese e spinta progressista della società contemporanea, consegnandoci un mondo in bilico sospeso tra l’impalpabile sogno e la bieca realtà. Come nella serie Water Lily, dove uomini e donne in antichi costumi di carta dipinti imbracciano fucili in equilibrio su un letto di enormi ninfee, quasi a difendere, sullo sfondo di un cielo apocalittico, quella loro matrice originaria che perpetua il viaggio in divenire della storia.
Chen Nong | Daydream
A cura di Claudio Composti
in collaborazione con: FQ Projects, Shanghai
Mc2gallery
via Malaga 4, Milano
mc2gallery@gmail.com
www.mc2gallery.it
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