Non ha fatto cappotto, ma un cappottino sì: Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni, gli dei ex machina di Artefiera 2015, possono dichiararsi soddisfatti: 52.000 ingressi, 216 espositori tra cui 188 gallerie che hanno esposto oltre 2000 opere, più di 1000 artisti , un giro d’affari di 30 milioni di euro e, last but not least, un plusvalore, in termini di vendite, del 20% rispetto allo scorso anno: in antitesi al solito refrain della crisi, là son tutti contenti.
E’ andata benissimo, abbiamo fatto molti affari e tutti hanno migliorato gli stand. Ho venduto soprattutto Simeti e Pinelli (Poleschi)
L’interesse è stato altissimo, siamo molto positivi e ci sono stati buoni acquisti in fiera (Galleria Krokus)
Siamo soddisfatti della vendite. Ho cominciato a frequentare Bologna nel ’74, in tempi in cui non si era mai soddisfatti. Oggi lo siamo, ma il pubblico è meno adeguato. Abbiamo venduto in questi giorni opere in particolare di Pistoletto, De Dominicis, Fontana, Pinelli e Bonalumi (Cardi)
Io vendo più facilmente i pezzi importanti. Quello che comprava le cose minori, non ha più nulla, mentre chi aveva disponibilità prima ce l’ha ancora. Su tutti ho venduto in particolare Mitoraj e Robert Indiana. La morte di Mitoraj ha decuplicato l’interesse per le sue opere. I prezzi? Sono più alti di ieri e meno di domani” (Contini)
L’anno scorso era andata bene, ma quest’anno ancor meglio (Biasutti)
Ho venduto molto di più rispetto all’anno scorso (Thomas Brambilla)
Però, notate? Son (quasi) tutti italiani: e a voler fare gli antipatici, l’unico neo di questa rassegna è prorio la scarsa vocazione internazionale. Ma forse il prossimo anno, in occasione del quarantennale di Artefiera, ci sarà il botto. Le premesse, pare non manchino.
Nulla da eccepire: opere di qualità, gallerie potenti, il mio plauso (personalissimo) va a Clemens Hollerer, Arcangelo Sassolino, Mirko Baricchi e Marco Fantin, senza con ciò stesso escluderne altri di altrettanto degni.
Ma in Grecia abbiamo un ministro dell’economia marxista. E allora, forse, dopo aver visto la lista di Art Review sui magnifici 100 potenti dell’arte, incomincerete a capire che, davvero, contrariamente a quel che vogliono farvi credere, l’arte non è per tutti. Non lo è mai stata, non lo è ora e mai lo sarà.
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