Se passeggiate lungo i Navigli di Milano, visitate la mostra di Beat Kuert da Silbernagl & Undergallery. Vedrete paesaggi di passaggio diversi dalla solita acquetta gelatinosa che scorre nel canale. Magari mi faccio trascinare dalla fantasia, non conosco le intenzioni di Beat Kuert, non conosco nemmeno le mie intenzioni: ho deciso di darvi solo impressioni e istinto e, tra queste, la più duratura è stata l’odore di ruggine (si fa poco uso dell’odore di ruggine, lo capisco, soprattutto quando vengono servite pizze calde, come durante la cordialissima inaugurazione, ma la colpa è del mio cervello). Negli spazi espositivi di Silbernagl & Undergallery ho visto una città, New York, inquadrata dall’alto, come da un elicottero, fotografata e poi gettata in un fuoco, o in un camino in cui bruciano le fiamme del tempo, o restituita da qualche tipo di disastro naturale. Altre immagini, ancora. Mi davano l’idea d’essere state scattate durante lo stesso evento che ha spazzato via la città sotto un vento atomico, come reportage di uno sfortunato spettatore ritrovato anni dopo, restaurato e proposto al mondo come testimonianza. Mi sembrava di guardare attraverso un microscopio, mi sono sentito un po’ ricercatore, ma ciò che ho visto è una reazione chimica, meglio, un contagio, un’epidemia che si espande su un mondo che conosco e che lo tramuta in un inferno prevedibile, quasi rassicurante. A questo punto mi fermo perché comincio ad avvertire la sensazione di uscire da me stesso. E invito a non fidarvi delle mie opinioni. Ma la mostra di Beat Kuert va vista.
Beat Kuert | Polvere di città
a cura di Mario Manduzio
Silbernagl & Undergallery
via Alzaia Naviglio Grande 4, Milano
www.undergallery.it
infoundergallery@gmail.com
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