ALBERTO STORARI. DIARIO DI BORDO

0 Posted by - April 15, 2013 - Uncategorized

 

Galerie Ulrike Hrobsky

Vernissage: Giovedì 4 Aprile 2013, ore 19

Presentazione della mostra: Lucas Gehrmann, curatore della Kunsthalle di Vienna

I quadri di grande formato di Alberto Storari mostrano classici motivi romantici: l’artista prende infatti il quotidiano per parlare del sublime e richiama alla nostra mente le opere di William Turner e Caspar David Friedrich, con queste apparizioni di navi che emergono da zone scure di colore, boschi dove brilla la luce diffusa attraverso il buio tra i tronchi degli alberi. Le immagini appaiono come visioni nate direttamente da un sogno febbrile, sono ambigue e oscure e con un effetto quasi teatrale, variando tra bellezza e minaccia. I “relitti” in modo particolare rievocano i vecchi romanzi di grandi viaggi e il sentimento della lontananza, ma suscitano anche l’idea di un naufragio delle speranze e quella di un futuro incerto. Ci sembra di “affondare” in queste immagini finemente lavorate su delicate superfici di carta, fragile ed effimera, vorremmo completare questa immersione indulgendo in tutte le fantasie e in tutte le storie che Alberto Storari ci suggerisce con i suoi colori, materiali e motivi. Tutto rimane in un equilibrio istantaneo.

Alberto Storari (1975, San Bonifacio; vive e lavora tra Vienna, Londra e Bologna), dopo essersi diplomato all’Accademia di Bologna in pittura, inizia a collaborare come assistente di artisti ed è coinvolto in diverse produzioni scenografiche teatrali. Questa è la sua prima mostra personale alla Galerie Ulrike Hrobsky, con opere selezionate della sua ultima produzione.

Alberto Storari - 2011 - acrylic and inks on damask fabric - 130x100 cm - courtesy Alberto Storari

Alberto Storari – 2011 – acrylic and inks on damask fabric – 130×100 cm – courtesy Alberto Storari

Sebbene l’arte figurativa già all’inizio dell’epoca moderna si sia differenziata e sviluppata nelle più diverse direzioni, le polarità al tempo costituite rimangono ancora oggi rilevanti : da una parte la riduzione o l’astrazione del percepibile in un Minimum figurativo-linguistico, dall’altra l’ampliamento dello stesso nelle dimensioni del cosiddetto Inconscio.
Alberto Storari nelle sue opere si riallaccia in particolare all’ultima tradizione. All’interno di questa egli, avvalendosi di differenti tecniche ( pittura, disegno, corrosione ) e materiali ( fogli di alluminio, damascato, carta velina ) , porta immagini reali ( fotografie scattate durante i suoi numerosi viaggi ) così lontano altrove che sembrano aprirsi alla propria dimensione dell’Irreale, dell’Immaginario.
Di soggetto, luogo e tempo della fotografia originale non restano che meri accenni da intuire, che sottraggono l’univoca determinabilità all’immagine finale .
Nelle sue modalità che ben conosciamo, Storari decontestualizza l’immagine della realtà a tal punto, che non restano che i punti di riferimento strettamente necessari per essere stimolati alla ricerca delle proprie ricontestualizzazioni.
Infatti , laddove vengono intrapresi il celare, l’estinguere, il riformulare dell’immagine finale e della loro connessione, egli fa sincronicamente nascere nuove “sensazioni”, che a loro modo si associano alla percezione della realtà.
Distanti visioni di luce, spazi notturni, indefiniti nebulosi si mischiano a più vicine strutture murali e diafane stratificazioni di colore o a caratteri stampati, come nella sua rielaborazione personale del romanzo “Moby Dick” di Hermann Melville.
Alberto Storari non oltrepassa mai il confine che conduce alla assoluta perdita dell’oggetto, piuttosto ci offre “impressioni” dal lontano territorio delle possibili percezioni di natura, città, cultura, spazio e tempo.
La logica della prospettiva ( centrale ) nella costruzione dello spazio ( ad esempio nelle immagini fotografiche ) tende a confondersi. Si aprono così spazi per forme multi-prospettiche di veduta ed esperienza, che riescono a condurre lo stesso effimero presente nel passato del ricordo così come nei più profondi anfratti della nostra memoria, quelli che non seguono un ordine scientifico-logico.
I “giornali nautici” di Storari si presentano sia come annotazioni e riflessioni sulle proprie esperienze ed impressioni, sia come sorta di guida di viaggio per spazi di vita vissuta nascosti nelle nostre “stive”

(Lucas Gehrmann)

 

Galerie Ulrike Hrobsky
A-1010 Wien, Grünangergasse 6
T: +43 1 513 76 76 F: +43 1 513 76 09
www.hrobsky.at

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