ADRIANO COSTA | LA COMMEDIA DELL’ARTE | PEEP-HOLE

0 Posted by - October 11, 2014 - Recensioni

La galleria Peep-Hole di Milano, che si trova negli spazi una volta occupati dalla storica Fonderia Battaglia, apre la stagione espositiva con la prima personale di Adriano Costa (San Paolo, 1975) con La Commedia dell’Artesumma della sua ricerca artistica: un titolo emblematico per una mostra pensata come una pièce teatrale, con la galleria suddivisa in tre ambienti, ideale palcoscenico con installazioni di taglio socio-politico contro gli effetti della globalizzazione e gli imperialismi colonialisti dell’occidente nel sud del mondo.

Nel primo ambiente di Peep-Hole vediamo una scultura in bronzo fissata a parete che riporta la scritta “Brazilian Wax”, una sorta di lapide in cui l’artista coniuga la scultura occidentale con la produzione brasiliana e che costituisce l’opera International Division of Labour-1 (2014), incentrata sulla ceretta, tra i prodotti più esportati sul mercato internazionale, come elemento contro la sudditanza economica del Brasile nei confronti dell’Occidente e l’eccesso della copia di prodotti griffati, “taroccati” che prevale sulla produzione e tradizione locale a scapito della perdita dell’identità sudamericana nel mare magnum della globalizzazione.

Lo stesso fenomeno bulimico del “ready to copy”, guarda caso, ha attecchito in altri paesi poveri e anche in Italia il mercato dei prodotti falsi è alla portata di qualsiasi mercato rionale: un business a colpo sicuro anche per l’evasione fiscale.

Tornando a Costa, l’installazione International Division of Labour-2 (2014) occupa quasi interamente la stanza centrale della galleria, secondo atto della commedia, costituita da una maxi  pedana in finto marmo nero di Bruxelles, materiale “diversamente lussuoso” diffuso nella classe media brasiliana su cui sono state disposte diverse borse rigorosamente nere, contraffatte, siglate Prada e acquistate da venditori ambulanti. Una di esse contiene una copia di Mousse, la rivista d’arte contemporanea più cool del momento.

L’ultima grande sala chiude l’esposizione con il terzo atto, How to Be Invisible in Higt Heels (2014), una algida e minimalista sequenza di parallelepipedi monocromi color  mattone che alterano completamente la percezione dello spazio e costruiscono una elegante composizione.

Attenzione, perché queste stele apparentemente “sorde e mute” in realtà celano problematiche complesse e una forte componente biografica: ogni singolo elemento si distingue per una diversa altezza, che per “allegoria” equivale a quella dei transessuali brasiliani incontrati a Milano -passaggio concettuale, questo, dal simbolo al simbolizzato, in verità non immediato.

Costa, come è solito procedere attraverso oggetti e soprattutto materiali, plasma dimensioni esistenziali, con soluzioni formali che rinviano a problematiche complesse di natura politica e sociale, contro le condizioni di lavoro “discutibili”, il capitalismo e il colonialismo esportati dall’Occidente nei paesi poveri o in via di sviluppo.

La Commedia dell’Arte smaschera immutabili e riconoscibili regole del potere imperialista, giocando tra leggerezza e profondità con brio.

Adriano Costa | La commedia dell’arte

Peep-Hole
via Stilicone 10, Milano
info@peep-hole.org
www.peep-hole.org

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