“QUANDO E’ TUTTO NERO LA LUCE E’ AL SUO PIENO!” (detto di una fattucchiera)
Non è un paradosso che col nero c’entri la luce. Dev’essere un po’ come con la teologia negativa del monaco Duns Scoto che, per parlarci di Dio, ci diceva cosa Dio non fosse: prendi tutto quello che associ alla materia e toglilo, eccoti Dio. Il nero è assenza di luce. E, tanto per restare in tema e non farla fuori dal vasino, dev’essere un po’ anche come con la definizione dell’inferno secondo il teologo Ugo von Balthasar: l’inferno è vuoto.
Ecco, il nero è vuoto (di luce). Definito sempre per toglimento. Ma è brutto – e furbetto – definire una cosa dicendo cosa essa non è, a meno che tu non sia Wittgenstein che alla fine del suo Tractatus logico-philosophicus ci disse «vi ho pigliati per il culo, perché quel che avete letto fin qui non è affatto importante, ciò che conta veramente non ve l’ho detto perché è ineffabile». E nemmeno puoi corteggiare una donzella presentandole da subito le qualità che non hai: non è affatto rassicurante.
Il nero non riflette la luce, ma anzi l’assorbe totalmente: ecco perché tutti i buchi sono neri.
Il nero non è propriamente un colore e anzi, come tutti gli altri colori (e quindi, per la proprietà transitiva, come lo stesso mondo là fuori), non è altro che un’impressione. Nella fattispecie, un’impressione visiva (noi e il mondo là fuori altro non siamo che impressioni e idee e rappresentazioni, ma questa è un’altra storia, andatevi a riguardare Matrix).
Il nero viene, da tempi immemori, associato a determinazioni negative, brutture, miserie, paura, mistero, sporcizia, incertezza (“la polizia brancola nel buio”, tanto per citare il luogocomunismo dei più frequentati), ma vi sono anche non indifferenti determinazioni positive: il nero snellisce. E in fin del conto Black Dahlia è uno dei meglio riusciti romanzi di James Ellroy (e come non citare il lungometraggio Il profumo della signora in nero, che tutti avrete sicuramente visto?).
Questo è il tempo per le streghe. E per gli artisti. Proprio perché buio, mediocre, pericoloso e precario, il medioevo contemporaneo necessita di una spallata: dev’essere mascariato, denunciato, stigmatizzato da chi sa che il re è nudo. E chi, in tempi di assuefazione alla scontatezza, di omologazione al belvedere, all’igiene mentale e all’attitudine politicamente corretta (ma perché?, perché adesso le sigarette si devono spegnere da sole?), chi meglio del deviante (e quindi la strega, il diavolo, lo zingaro, il tossico, il matto, il marxista, l’anarchico individualista e l’uomo nero) può porsi chiaramente in antitesi all’attuale edu-castrazione di massa? Ma su tutti può l’artista: perché, se l’arte contemporanea è (anche) fedeltà al presente, allora nessuno meglio dell’artista (che è sempre un cretino, Duchamp ce l’insegna) può funzionare da detonatore culturale e vettore della glikoclastìa (glikoclastìa è un termine che mi sono inventato adesso e nasce dall’unione delle parole di origine greca glykys (γλυκύς) = delizioso e klázo (κλάζω) = distruggo), di cui il gusto corrente ha tanto bisogno.
Ecco allora il senso di quest’opera al nero. Nero in riferimento all’immediatezza visuale ma non solo e non necessariamente. Ventitre artisti diversi per età, ricerca visiva e mezzo espressivo – pittura, scultura, video, disegno e fotografia, accomunati da una black attitude: cattive ragazze e cattivi ragazzi, oscuri, tortuosi, drammatici, ironici, visionari, profondi, raffinati, metafisici, affatto rassicuranti e deliziosi. Neri, per fattura artigianale e / o visuale. I soggetti oggetti sono il volto, la metamorfosi e la metromorfosi (la mappa dell’urbe è quella del derma e quella del soma!), lo scherzo, il perturbante, l’organico e l’inorganico, il canto del corpo e il suo svuotamento, il reale e l’irreale quotidiano, la perversione, il sogno e le creature della notte senza fine. Per un’estetica dell’eccesso.
Perché è novembre e s’ode e si scorge da lungi la slitta con le renne, ma col cazzo che NERO è la mostra di Natale.
Emanuele Beluffi
Aqua Aura | Greta Bisandola | Giancarlo Bozzani | Leo Ferdinando Demetz | Marco Fantini | Fabio Giampietro | Svitlana Grebenyuk | Monika Grycko | Mihailo Beli Karanovic | Kinki Texas | Maurizio L´Altrella | Nicolai Lilin | Francesca Manetta | Eleonora Manca | Francesco Orrù | Sergio Padovani | Andrea Pescio | Lorenzo Puglisi | Emila Sirakova | Giacomo Vanetti | Nicol Vizioli | Alice Zanin | Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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NERO – Galleria Bianca Maria Rizzi & Mathias Ritter, Milano – Immagini della mostra – Crediti fotografici: Christian Zucconi
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Svitlana Grebenyuk, senza titolo, 2013, 80×100 cm, inchiostro, smalto su tela
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Marco Fantini, Sono2, 2011, pastelli cretosi su carta fatta a mano, 62x55cm
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Leo Demtz, Vuoto dentro, 2013, h 67 cm, Legno di cirmolo, smalto brillante
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Aqua Aura, Clouds, 2013, 85×85 cm, stampa digitale su carta cotone Hahnemühle
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Emila Sirakova, Paraphernalia, 2013, 100x140cm, dittico, pastelli, carboncino e acrilico su carta
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Monika Grycko, Relikt 6 , 2008, h 70 cm, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Nicol Vizioli, Georgie I, 2012, 55×55 cm, Fine art giclée print, courtesy Officine dell’Immagine, Milano
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Nicol Vizioli Mycal III, 2012, 55×55 cm, Fine art giclée print, courtesy Officine dell’Immagine, Milano
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Nicol Vizioli, Reuben, 2012, 55×55 cm, Fine art giclée print, courtesy Officine dell’Immagine, Milano
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Andrea Pescio, Erba bassa, 2011, 140×165 cm, Bic su tela, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Kinki Texas, Another prähistorischer Klone Warrior, 2011, 42×30 cm, Tecnica mista su carta, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Kinki Texas, Fauna ain´t no good, 2010, Tecnica mista su carta 42×30 cm, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Francesco Orrù, Senza titolo, 2013, Tecnica mista su tela 40×30 cm, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Kinki Texas, Markomanne, 2011, Tecnica mista su carta 42×30 cm, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Mihailo Beli Karanovic, 2013, Black Queen, 60×80 cm, Tecnica mista su tela, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Alice Zanin, verba volant scripta lucubrant, 2013,
cartapesta, 64x36x41 cm, courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano
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Eleonora Manca, Memory Body, 2013, 1’16’’
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Eleonora Manca, I Sing the Body Electric_Psyché, 2012, 1’26’’
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Fabio Giampietro, Metromorphosys twister, 2012, 120×160 cm, sottrazione di olio su tela, courtesy Fabbrica Eos, Milano
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Francesca Manetta, Dancing With Myself – lightjet print – dimensioni varie – 2013
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Francesca Manetta, Dancing With Myself – lightjet print – dimensioni varie – 2013
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Giacomo Vanetti, THE GAG (DROOLING), 2013, Stampa digitale su carta cotone da originale Polaroid da video. 50×50 cm, ed: 1/3 + 2 p.a.
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Giancarlo Bozzani, Belzebu, 2013, 100×150 cm
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Greta Bisandola, Autoritratto scuro, 2013, 50x50cm, olio su lino
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Lorenzo Puglisi, Ritratto 6, 2013, 70×50 cm
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Maurizio L’ Altrella, Apparition: the creature IV, 2013, 70×130 cm, olio su tela
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Nicolai Lilin, Il sigillo del Grande Bugiardo della Lega dei Bugiardi, courtesy Kolima Contemporary Culture, Milano
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Nicolai Lilin, Il Sigillo del Cavaliere della Lega dei Bugiardi, courtesy Kolima Contemporary Culture, Milano
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Nicolai Lilin, Il sigillo dell’Illustrissimo Magistro della Lega dei Bugiardi, courtesy Kolima Contemporary Culture, Milano
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Sergio Padovani, La Luna, 2011, 100×150 cm
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Christian Zucconi, Crisalide, Generatio inversa (2013), travertino persiano e ferro, cm 154 x 91 x 30 (senza catena)
Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter
via Cadolini, 27
20137 Milano
M 347 3100 295
www.galleriabiancamariarizzi.com
info@galleriabiancamariarizzi.com
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